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VENEZIA 75 - "Arrivederci Saigon", tra musica e guerra


Nel documentario di Wilma Labate la storia de "Le stars", gruppo della beat generation finito inconsapevolmente in Vietnam.


VENEZIA 75 -
"Sarà una bella società, fondata sulla libertà" cantava Shel Shapiro, leader dei Rokes, nel '66, anno che segna la consacrazione del beat in Italia. Periodo di ribellione, di contestazione, in cui la musica divenne l'arma per combattere ogni tipo di guerra. E proprio un paio di anni dopo, in quel fatidico '68, a vedere da molto vicino una delle più sanguinose guerre di quel tempo fu un'altra rock band.

Protagoniste del bel documentario di Wilma Labate "Arrivederci Saigon" sono "Le stars", gruppo musicale tutto al femminile protagonista di un'improbabile disavventura che le portò dalla provincia Toscana al cuore del Vietnam.

Partite con la convinzione di un tranquillo tour in Asia, le ragazze scoprirono ben presto di essere state scelte come sollazzo musicale per i soldati americani impegnati nel conflitto bellico, senza sapere quanto a lungo sarebbero rimaste da quelle parti.

Dalle interviste di oggi emerge la forza di quello spirito tutto toscano, che le aiutò a sopravvivere ad un periodo delicato della loro vita. Davanti a lascrime e sangue, un momento destinato nel bene o nel male a cambiare per sempre le loro esistenze e a imprimere negli occhi uno sguardo completamente diverso con cui guardare al mondo.

E' una storia di dolcezza, visti gli incontri umani avvenuti in quei luoghi, raccontati con malinconico trasporto; di politica, data l'onta che rappresentò quel viaggio per i compagni della rossa Livorno; di musica, quella di ieri sui palcoscenici e di oggi dietro a un pianoforte che accompagna giovani allievi. Una storia che diverte e a tratti emoziona, che meritava decisamente di essere riportata alla memoria.

05/09/2018, 22:43

Antonio Capellupo