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CNA CINEMA E AUDIOVISIVO - Chiede l’emanazione del Regolamento
sugli obblighi di investimento da parte
delle piattaforme streaming e degli operatori OTT


Il Portavoce nazionale di Cna Cinema e Audiovisivo Gianluca Curti in occasione di Cine’, le giornate professionali che si tengono anche quest’anno a Riccione, lancia l’allarme sulla necessità di emanare al più presto il Regolamento ministeriale sugli obblighi di investimento da parte delle piattaforme streaming e degli operatori OTT.


CNA CINEMA E AUDIOVISIVO - Chiede l’emanazione del Regolamento sugli obblighi di investimento da parte delle piattaforme streaming e degli operatori OTT
La nuova legge cinema prevede infatti per i fornitori di servizi a richiesta obblighi di destinare a opere europee almeno il 30% del proprio catalogo. In mancanza del Regolamento attuativo tale disposizione resta però teorica, in un momento in cui gli operatori OTT per la maggior parte stranieri conquistano quote importanti del mercato rischiando di ridurre un intero comparto al ruolo di mero esecutore di contenuti.

“È utile considerare come la promozione delle opere europee e di produttori indipendenti sia funzionale non solo al riequilibrio della bilancia commerciale, ma anche e forse soprattutto” – ricorda il Portavoce nazionale di Cna Cinema e Audiovisivo Gianluca Curti – “all’affermazione di obiettivi a carattere culturale, connessi alla preservazione e alla diffusione delle conoscenze e dei valori propri dell’Europa e degli stessi Stati che ne fanno parte, nonché di obiettivi di valorizzazione di settori di mercato diversi da quelli della fornitura dei servizi audiovisivi”.

“Occorre razionalizzare e migliorare l’utilizzo di opere italiane per consentire a una pluralità di soggetti, piccoli medi e grandi, di avere accesso al mercato e di poter essere in grado di produrre e sviluppare valore per le aziende e sicurezza del posto di lavoro per i collaboratori” continua Curti. “Per questo sosteniamo convintamente una norma che ci pare tendere ad un punto di equilibrio tra promozione della cultura ed esigenze di mercato, seguendo una linea di valorizzazione del prodotto europeo e nazionale indipendente quale asset strategico della produzione cinematografica e audiovisiva, anche al fine di evitare una devastante prossima colonizzazione culturale operata dai soggetti multinazionali già affacciatisi in Italia con grandi mezzi economici e forte aggressività”.

Il Portavoce nazionale Gianluca Curti in vista del primo vertice convocato dal Ministro dei Beni Culturali e del Turismo Bonisoli con le rappresentanze del settore auspica che su questo tema possa generarsi una più stretta collaborazione tra tutte le Associazioni Imprenditoriali nella convinzione che la battaglia per il rispetto degli investimenti vada fatta unitariamente dal sistema Paese con una logica inclusiva. Se tutte le imprese sapranno essere unite nel dialogo in termini produttivi con broadcaster e Istituzioni il comparto avrà la forza necessaria per chiedere piena attuazione ai contenuti della legge cinema non solo con le nuove norme sulle quote ma soprattutto ottenendo che le piattaforme internazionali investano di più e meglio sul prodotto nazionale.

Silvia Saitta

04/07/2018, 15:25