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SOTTO18 19 - Il programma di giovedě 22


SOTTO18 19 - Il programma di giovedě 22
Il pomeriggio al Sottodiciotto Film Festival si apre con una premičre d’eccezione: Le Grand Méchant Renard et autres contes (alle 18, al Cinema Massimo 3), con cui il regista e fumettista Benjamin Renner, giŕ candidato all’Oscar per Ernest et Célestine, porta sul grande schermo, con l’aiuto di Patrick Imbert, due propri racconti recenti (Chi ha paura della volpe cattiva?, edito in Italia da Rizzoli, e Un bambino da consegnare), oltre a un soggetto originale (Il Natale perfetto). Incantevole trittico di storie animali rivolte all’infanzia ma capaci di emozionare qualsiasi adulto, il film vede protagonisti, in irresistibili rovesciamenti di stereotipi, una volpe timida che cova le uova di un pollaio, un coniglio che si finge cicogna e un’anatra che vuole sostituirsi a Babbo Natale, circondati da tanti altri buffi e teneri personaggi. Il lungometraggio ha riscosso grande successo di pubblico e critica all’ultimo Festival internazionale del film d'animazione di Annecy.

Ancora nel pomeriggio, in cartellone Il manutentore (alle 18.30, al Massimo 2), lungometraggio d’esordio di Claudio D’Avascio. Realizzato in collaborazione con l’Arci Movie di Napoli, il film č la storia di Bruno Fraham, un amministratore di un condominio che vive una vita fatta di routine. L’incontro con una giovane ragazza madre e il manifestarsi di un uomo che lo ossessiona, costringeranno il protagonista a sovvertire ogni schema della sua esistenza e a fare i conti con il ritorno di uno scomodo passato. Introdurrŕ la proiezione il regista Claudio D’Avascio.

In parallelo, sempre nel pomeriggio, proseguono gli incontri del ciclo “Wikicampus” che esplorano le varie articolazioni della cultura hip hop. L’appuntamento della giornata, “In principio era lo spray” (alle 18, alla Little Nemo Art Gallery, in via Ozanam 7), č dedicato alla grafica quale elemento identitario nel mondo hip hop fin dai primi muri dipinti negli anni Settanta. Sul tema dialogheranno Andrea Sergio, in arte Mr. Wany, uno dei pionieri della cultura europea del graffiti writing, attualmente impegnato per il Festival nell’evento di live writing del “muro” di fronte alla Mole, il fumettista Luca Enoch, autore di punta della Sergio Bonelli Editore e creatore, nel 1992, del personaggio della writer Sprayliz per la rivista L’Intrepido, e il calligrafo Luca Barcellona, writer attivo fino dagli anni Novanta, oggi anche grafico di fama internazionale, autore dell’immagine-guida di quest’edizione di Sottodiciotto & Campus.

In prima serata, il writing e i suoi pionieri saranno protagonisti anche sul grande schermo. Il Festival presenta infatti Wild Style (alle 20.30, al Massimo 3), girato nel 1983 nella New York culla del fenomeno. Diretto da Charlie Ahearn, il film č a tutt’oggi considerato il classico dell’hip hop, reso celebre dai suoi protagonisti – tra cui Lee Quińones nella parte di Zoro, writer che ama agire di notte al riparo di sguardi indiscreti – dalle foto di scena scattate da Martha Cooper e dalla colonna sonora destinata a diventare un punto di riferimento per l’underground statunitense. Introdurrŕ la proiezione la stessa Martha Cooper, da ieri ospite del Festival in occasione della mostra di sue fotografie allestita a CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia e al Rettorato dell’Universitŕ degli studi di Torino.

Sempre in serata il Festival presenta, in anteprima nazionale, Dopo la guerra (alle 21, al Massimo 2), lungometraggio d’esordio di Annarita Zambrano, regista romana da diversi anni di stanza a Parigi, che prende spunto dall’assassinio del giuslavorista Marco Biagi rivendicato dalle Nuove Brigate Rosse nella Bologna del 2002 per procedere, con un racconto di fantasia, a esplorare gli effetti dilanianti e sconvolgenti delle azioni dei terroristi all’interno del loro stesso microcosmo familiare. Sospettato di essere il mandante dell’omicidio, Marco, un ex-militante di sinistra condannato all'ergastolo e rifugiato in Francia grazie alla dottrina Mitterrand sul diritto di asilo, per evitare l’estradizione decide di fuggire da Parigi portando con sé la figlia sedicenne, Viola. La sua scelta provocherŕ uno sconvolgimento totale nella vita non solo della ragazza, ma anche del resto della famiglia, rimasta in Italia e costretta ad affrontare una nuova gogna mediatica. Presentato a Cannes nella sezione “Un Certain Regard”, interpretato da Giuseppe Battiston e Barbora Bobuľová, il film si concentra sulle ferite storiche che non si rimarginano, sulle responsabilitŕ negate, sulle colpe dei padri che ricadono sui figli.

In seconda serata, torna in scena il mondo hip hop. Presentato dal Festival nella versione restaurata, anche Style Wars (alle 22, al Massimo 3), documentario di Tony Silver prodotto da Henry Chalfant nel 1983, č un viaggio pressoché coevo alla nascita e all’espansione del fenomeno che si sofferma soprattutto sul writing, sui suoi pionieri (Kase2, Skeme, Dondi, Seen, Shy…) e sulla guerra all’ultima tag combattuta nella New York dell’epoca tra gli street artist da una parte e il Dipartimento di polizia metropolitana, e l’allora sindaco Ed Koch, dall’altra.

Tutti gli appuntamenti e le proiezioni del Festival sono a ingresso gratuito.

21/03/2018, 15:11