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Note di regia di "Vengo Anch'Io"


Note di regia di
Una scena del film "Vengo Anch'Io"
Questo film nasce dall’urgenza creativa di raccontare una bella storia. È stato facile scriverlo, non diciamo semplice, ma facile sì, perché da subito ne abbiamo individuato il tema: volevamo parlare del “diritto alla felicità” che ogni essere umano dovrebbe rivendicare, con un occhio di riguardo a chi è più fragile, ha meno certezze o semplicemente ha un costante senso di inadeguatezza.
Ai nostri personaggi abbiamo fatto fare un viaggio, offrendogli una nuova e, per qualcuno, ultima possibilità di salvezza. Un viaggio senza vittimismi o autocommiserazione, in cui scoprire che la comprensione e l’accettazione degli altri rimangono ancora, soprattutto oggi, un atto rivoluzionario. Corrado, Maria, Aldo e Lorenza sono tutti soggetti scorretti, borderline, instabili nelle relazioni interpersonali, ma nonostante tutto riescono a formare una famiglia. Questo non li cambia, non li redime, semplicemente acquieta le loro ansie e permette loro di sentirsi finalmente a casa. I personaggi che avevamo immaginato sulla carta durante le riprese hanno iniziato a vivere di vita propria, quasi anarchica. Ci hanno stupito e spesso “posseduto”, facendo scelte che in alcuni momenti hanno allontanato la trama dalla commedia tout court, aggiungendo quel leggero senso di malinconia che a volte un comico teme quasi di portare in scena.
Partendo dal nostro humour spesso cinico, o per dirla come si usa oggi, “politically uncorrect”, abbiamo scritto una commedia sorprendentemente piena di speranza, dimostrando che si può essere felici anche in un mondo imperfetto, basta trovare la forza di lasciarsi vivere, di accettarsi.
Come diceva Cesare Pavese: “Tutto il problema della vita è questo: come rompere la propria solitudine, come comunicare con gli altri”.

Corrado Nuzzo e Maria Di Biase