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Note di regia di "Non può essere sempre estate"


Note di regia di
Questo film - dicono le registe - nasce dall’esigenza di raccontare un momento specifico della vita di ogni essere umano: l’adolescenza, in questo caso in un contesto limite come quello della periferia di Napoli, cercando però di dare a questa fase uno sguardo positivo, volto al futuro, alla necessità e al diritto di essere felici. Quello a cui assistiamo sono le vite dei ragazzi, i loro dubbi, le loro gioie e le loro insicurezze.

Il film ricerca l’ansia e la premura di una generazione cresciuta in un altro modo e in un altro mondo: quella degli educatori, nello specifico di Nicola, pronto a rincorrere e a ricercare un modo per andare incontro ai ragazzi che si danno per persi, o per trovare il metodo adeguato per capirli e farli crescere. I temi legati alle dinamiche adolescenziali sono esplorati attraverso gli scambi e le relazioni tra i ragazzi durante le improvvisazioni, tra una prova e l’altra e fuori dal teatro. Il film non ha un punto di attenzione preciso o una visione oggettiva della condizione adolescenziale in generale. Si evitano i pregiudizi, ogni personaggio si racconta attraverso il teatro e la relazione con i suoi compagni. È pertanto un film corale, ma che presenta attenzione all’evoluzione dei tre personaggi principali rappresentandoli da vicino, spesso proprio dentro la scena teatrale.

Sabrina Iannucci e Margherita Panizon