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VALSUSA FILMFEST XXII - Cerca emigranti
e propone due film a Bardonecchia:


VALSUSA FILMFEST XXII - Cerca emigranti e propone due film a Bardonecchia:
Tra le novità della XXII edizione del Valsusa Filmfest ci sarà “Testimonianze da Emigranti”, iniziativa con la quale si intende dare spazio a testimonianze di persone che abbiano vissuto un periodo della loro vita da emigranti, che abbiano lasciato il loro paese per cercare lavoro in un'altra regione o in un’altra nazione.
Persone che abbiano vissuto le difficoltà di chi si sradica da un luogo dell’anima, dalle proprie abitudini e lasciando le proprie famiglie, per inserirsi in nuovi paesi e comunità.

Chi avesse voglia di raccontare la propria esperienza può scrivere a [email protected]
Le interviste verranno registrate in collaborazione con alcuni operatori dell’Istituto Fellini di Torino, con l’obiettivo di creare brevi documentari da presentare durante il festival che si svolgerà dal 16 al 25 aprile 2018 in bassa ed alta Valle di Susa e con altri eventi collaterali in date da definire.

Gli organizzatori dell’Associazione Valsusa Filmfest basano questa iniziativa sulle seguenti riflessioni:
L’emigrazione è un fenomeno inarrestabile, che coinvolge tutte le generazioni e tutti i Paesi.
L’Italia ne è stata coinvolta fin dall’800 con le grandi traversate oceaniche verso l’America, la “terra promessa”.
Quasi trenta milioni di italiani sono emigrati verso l’Australia, le Americhe e l’Europa del nord.
All’inizio del Novecento la nostra penisola godeva di unità politica, ma non ancora economica, poiché nel settentrione erano evidenti i segni della recente industrializzazione, mentre nel Mezzogiorno la popolazione era legata alla terra, per lo più gestita con metodi ancora feudali; senza contare la scarsa produttività del suolo a causa dei sistemi di coltivazione arretrati.
Ma le cause che hanno costretto all’abbandono della propria casa sono state molteplici.
Nel 1951 l’alluvione del Polesine, che causò 180mila senzatetto, determinò una conseguente ondata migratoria. Non è un caso che nel 1950 Pietro Germi girasse proprio a Bardonecchia il film “Il Cammino della Speranza”, in cui si raccontava di un gruppo di siciliani che in seguito alla chiusura di una miniera decisero di andare in Francia. Oppure che a Claviere ci sia una “valle dei Mandarini”.
Negli anni Sessanta il boom economico ha attratto al nord molti meridionali chiamati direttamente dalla FIAT a lavorare nei suoi stabilimenti e purtroppo l’accoglienza non fu in sintonia con le necessità industriali: famosi i cartelli “non si affitta ai meridionali”.
In questi ultimi anni si è parlato di una nuova emigrazione causata dalla grave crisi che ha coinvolto i paesi del sud Europa, molti giovani hanno così cercato lavoro emigrando all’estero.
Attualmente si contano circa 80 milioni di oriundi italiani che vivono in differenti nazioni del mondo: i più numerosi sono in Brasile, Argentina e Stati Uniti d’America.

Due eventi di avvicinamento al XXII Valsusa Filmfest si svolgono a Bardonecchia, città di frontiera attorno alla quale si sta creando un nuovo drammatico fenomeno migratorio con numerosi giovani africani che cercano di attraversare il confine con la Francia camminando per giorni al gelo.
Non a caso il primo film scelto è “Il cammino della speranza” di Pietro Germi (1950) in programma il 18 febbraio alle ore 18 al Palazzo delle Feste, mentre il secondo è il recente “L’ordine delle cose” di Andrea Segre (2017) che presenterà di persona la sua ultima opera il 25 febbraio alle ore 18 al Cinema Sabrina.
Dal 1950 al 2017, a 67 anni di distanza, due film e una sola storia: quella dell’umanità in cammino.
Il film di Germi, uscito nelle sale nel 1950, è stato girato fra Favara (Agrigento), Roma e l’Alta Valle di Susa ed è stato selezionato tra i 100 film italiani da salvare. Fra gli sceneggiatori c’erano Federico Fellini e Tullio Pinelli e fra i numerosi riconoscimenti ricevuti ci fu anche l’Orso d’argento del Festival di Berlino.
Il film racconta la storia di un gruppo di minatori rimasti senza lavoro che decidono di raggiungere la Francia. Si tratta di un film di più di cinquant'anni fa ma che, rivisto oggi, ci ricorda che anche gli italiani sono stati emigranti, e che quello che compiono oggi i migranti che arrivano in Italia con mezzi di fortuna (e di sfortuna), affidandosi a scafisti o mediatori cui consegnano tutti i loro averi è un altro "cammino della speranza" che troppo spesso si trasforma in un cammino di disperazione.

L’ordine delle cose” il 25 febbraio verrà presentato dal regista Andrea Segre al Cinema Sabrina alle ore 18, verrà proiettato nello stesso giorno in Francia a Briancon e il giorno dopo al Liceo Des Ambrois di Oulx.
Il film, che ha fatto parte delle proiezioni speciali dell’ultima edizione del Festival di Venezia con ottimi riscontri di critica, è un viaggio attraverso le condizioni esistenziali di chi migra e di chi si trova a confrontarsi con il fenomeno delle migrazioni, attraverso la storia di Corrado, un alto funzionario del Ministero degli Interni italiano specializzato in missioni internazionali contro l’immigrazione irregolare, scelto per affrontare una delle spine nel fianco delle frontiere europee: i viaggi illegali dalla Libia verso l’Italia.
Entrambi i film vengono proposti ad ingresso libero e in collaborazione con il Comune di Bardonecchia e con il Comune di Oulx.

07/02/2018, 14:56