Ai botteghini delle sale ticinesi
Frontaliers Disaster surclassa
Star Wars - gli ultimi Jedi. A tutt’oggi il film di produzione ticinese si attesta a 18mila entrate rispetto alle 9mila del rivale.
Frontaliers Disaster è il titolo in italiano e inglese maccheronico del film di casa che in questo periodo natalizio ha fatto più incassi ai botteghini ticinesi (Canton Ticino) del pur ben frequentato
Star Wars - gli ultimi Jedi. Ci si domanda a cosa sia dovuto questo successo, a questo alto gradimento di pubblico per un lungometraggio che porta allo schermo in modo comico le avventure e disavventure di due personaggi della vita di tutti i giorni nel Canton Ticino.
Il successo deriva essenzialmente dalla popolarità dei due protagonisti che per anni hanno costituito lo zoccolo duro di esilaranti e spassosi sketch prima alla radio e poi alla televisione. Lo svizzerotto Loris J Bernasconi (
Paolo Guglielmoni) con tutti i pregi e le virtù prettamente elvetici e il “badino”, provincialotto lombardo Roberto Bussenghi (
Flavio Sala), il primo nei panni di un intransigente doganiere il cui motto è “Le regole sono regole”, il secondo in quelli di uno stralunato, menefreghista frontaliere che di regole non ne ha molte.
Gli incontri, scontri e le ripicche sono il pane quotidiano dei due, in quanto per lavoro, il Bussenghi deve varcare il valico di frontiere dove è sottoposto alle angherie del Berna. Dalla serie di situazioni comiche precedenti, viste alla televisione, il regista
Alberto Meroni unitamente alla cosceneggiatrice
Barbara Buracchio che nel lungometraggio tiene brillantemente il ruolo di Amélie la fidanzata della guardia di frontiera, ha saputo ricavare un film di 110 minuti piacevole e interessante che diverte ma che mette anche a fuoco in modo satirico le problematiche legate al fenomeno socio-politico di un cantone di frontiera, il Ticino nel quale il numero dei frontalieri è di circa 65mila unità su 354mila abitanti.
Frontaliers Disaster brillante e spumeggiante piace anche perché è un film corale che coniuga con bravura e in giusta dose diversi generi: dal narrativo, al film d’azione, al thriller e anche al romantico. Tra gli attori oltre ai mattatori Paolo Guglielmoni e Flavio Sala si distinguono per mestiere e bravura il conosciuto
Teco Celio, Enrico Bertolino e Herbert Cioffi.
Apprezzabili i dialoghi che nelle punzecchiature sull’uno e sull’altro fronte, quello svizzero e quello italiano, sottolineano le differenze, le peculiarità, le affinità, ma sopratutto la solidarietà umana dei due nemici-amici il Bernasconi e il Bussenghi. Unico rincrescimento per un film riuscito è che altrove non conoscerà lo stesso successo che in Ticino: in Svizzera per la lingua, poiché anche un buon doppiaggio non riuscirà a rendere la verve e lo spasso dell’originale, in Italia in quanto le vicende di frontiera non sembrano interessare.
06/01/2018, 09:02
Augusto Orsi