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Note di regia di "Amori che non sanno stare al mondo"


Note di regia di
Con questo film ho cercato di raccontare con gioia e allegria un disordine amoroso e un dolore, perché quando si soffre per amore, quando si cercano le parole per rovesciare l’assetto delle cose, quando ci si lancia come delle Don Chisciotte impazzite contro la fine degli amori, si è disperate ma anche molto buffe. Ho cercato di creare un personaggio femminile non vittima, seppure sofferente, un personaggio irritante e tenero, scomodo, combattivo. Con lei, intorno a lei, tanti altri personaggi femminili, tasselli di uno stesso mosaico, donne che cercano un altro modo possibile di stare al mondo. In mezzo un uomo, affascinante, che sembra vicino, vicinissimo, ma è ancora lontano: troppo impaurito, troppo guardingo di fronte a tanto disordine e a tanto cercare. Ho voluto molto ardentemente fare questo film, perché credo sia una delle grandi utopie del nostro tempo quella che si nasconde dietro tutto questo disordine. C’è un tesoro nascosto dentro quel rincorrersi, dentro tante incomprensioni, tante belligeranti nottate: un modo differente per gli uomini e le donne di stare assieme senza pagare il prezzo, ormai irricevibile eppure ancora moneta corrente, del silenzio delle une e del dominio degli altri.

Francesca Comencini