Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
!Xš‚‰

FESTA DEL CINEMA DI ROMA 12 - Incontro con TheJackal


“Addio fottuti musi verdi”, presentato a Roma è l'opera prima dei TheJackal, gruppo di ragazzi diventato famoso grazie ai video pubblicati sul web VIDEO


FESTA DEL CINEMA DI ROMA 12 - Incontro con TheJackal
Beatrice Arnera interpreti di "Addio Fottuti Musi Verdi"
Per Francesco Ebbasta, regista del film: “Abbiamo voluto raccontare il tema del precariato e in generale la difficoltà di trovare lavoro, soprattutto nel nostro settore, che è quello della comunicazione. Perché c'è ancora un certo filtro che ti impedisce di raccontare le storie che vorresti raccontare. Noi ci siamo riusciti, abbiamo portato al cinema un film molto anomalo rispetto al panorama attuale. E ci siamo riusciti anche con il progetto TheJackal in generale: siamo di Napoli, abbiamo fondato una società di produzione a Napoli ma di Napoli abbiamo ben poco, parlo della Napoli classica, stereotipata. Crediamo che la difficoltà di trovare lavoro in questo settore sia tutt'oggi tangibile e quello che serve per uscire è inventare qualcosa, un'idea, un progetto nuovo, e credere in quel progetto, aldilà delle aspettative che gli altri hanno. Noi potevamo fare davvero bene e facilmente un film sugli effetti di Gomorra, una cosa che ci hanno chiesto in molti, ma Cattleya ci ha offerto la possibilità di fare un film in cui credessimo davvero, un film di fantascienza con tutte le difficoltà del caso.”

Independece day come scintilla d'ispirazione
Francesco Ebbasta: “Independece day è stato il primo film che abbiamo visto al cinema. Noi eravamo compagni alle medie, uscì Independece day e andammo a vederlo. Diciamo che ci ha un po' aperto gli occhi: è il blockbuster per eccellenza, la roba più tamarra che abbiamo visto e da lì ci siamo guardati e ci è venuta voglia di iniziare a giocare. Lo abbiamo già fatto con “Lost in google” che è una serie sci-fi, ci orientavamo già nel genere fantascientifico. È stato molto divertente e molo romantico pensare che 20 anni dopo siamo tornati un quel cinema, dove ieri sono passato, e manderanno il nostro film.”

Riguardo le altre influenze cinematografiche
Francesco Ebbasta: “Abbiamo noi tutti una grossa passione per la filmografia di Troisi, che in un qualche modo incarna la fragilità del napoletano e il problema dell'estero e del migrante, abbiano una grossissima cultura di blockbuster e film di genere e una grossa passione per le commedie Edgar Wright, che hanno la particolarità di prendere in giro il genere, il contesto ma contemporaneamente la storia si regge sulle sue gambe, i personaggi vivono delle dinamiche reali e non sono soltanto di servizio alla gag. È quello che abbiamo provato a fare: dei personaggi che, aldilà del contesto, fosse stato un western, un film di fantascienza o un porno, avrebbero avuto la loro dignità di storia.”

Ciro Priello, autore del soggetto e interprete, ci dà qualche curiosità sulla stesura della sceneggiatura : “Eravamo molto maniacali dal punto di vista della scrittura, ci tenevamo veramente tanto: è stato smantellato e riscritto più volte, ma una cosa che è stata ancora più massacrante è che, per capire se il ritmo del film funzionava, abbiamo registrato tutto, un'ora e mezza di film, con battute, suoni fatti con la bocca e colonne sonore improvvisate che facevo partire da youtube. Quella è stata veramente magica come cosa, avevamo bisogno di sentire la musicalità del film, se funzionava o meno. Abbiamo tutt'ora quest'audio e ogni tanto lo riascolto perché mi emoziona sempre tantissimo.”

Beatrice Arnera, protagonista femminile: “Io sono arrivata al provino con una salopette di jeans vestita come candy candy e non era esattamente quello che stavano cercando. Matilda, il mio ruolo, è un personaggio molto cazzuto, forte ed è piuttosto tosta. Ho scoperto oggi, sentendoglielo raccontare, che mi hanno scelta perché sono stata l'unica, fra tante persone che hanno provinato, che nel momento in cui mi hanno chiesto di imbracciare un ombrello e urlare una frase fica, fingendo fosse un fucile, io non ho fatto domande e l'ho fatto.”

Elisa Pulcini


Intervista di Stefano Amadio


01/11/2017, 18:05