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CINEMAGIA - Appuntamento con "Loving Vincent"


CINEMAGIA - Appuntamento con
Nell’ambito della 32. Edizione di Cinemagia, organizzata dal gruppo genitori locarnese, in corso fino al 26 ottobre, è stato presentato con successo e buona affluenza di pubblico “Loving Vincent”, film che in questo periodo è sulla cresta della notorietà tra gli amanti del cinema.

Loving Vincent è Il primo lungometraggio interamente dipinto su tela che racconta le opere e la vita di Vincent van Gogh. Un originale incontro tra arte e cinema vincitore del Premio del Pubblico al Festival d’Annecy. Un lungometraggio prodotto con un lavoro di ricerca da certosino in cui più di 100 artisti, con la tecnica del “Painting Animation Work Station” hanno animato un thriller interamente costituito da dipinti che coinvolge totalmente lo spettatore.

Dorotea Kobiela, la pittrice polacca e Hugh Welchman, il regista inglese, non sono nomi noti nel mondo del cinema, eppure hanno firmato una delle opere più originali degli ultimi anni, Loving Vincent. Una singolare biografia di Van Gogh. Van Gogh, il personaggio della vita tormentata e avventurosa non è una storia inedita per il cinema. Ci sono stati “Brama di vivere” di Minnelli, “Vincent e Theo” di Altman, “Van Gogh” di Pialat, ma la scelta stilistica di questo nuovo film è decisamente innovativa perché da Adeline, la padrona di casa del pittore, al père Tanguy, fino al pescatore o il dottore Paul Gachet e la figlia tutti rigorosamente ritratti a olio, restituiscono vita all'immediato e riconoscibile stile di Van Gogh. La casa gialla, il campo di grano e i fiori azzurri, la stanza con la sedia... realizzati con pennellate vivide, colori visionari e brillanti, e quel movimento fluido tipico del tocco del genio olandese, si alternano al bianco e nero delle parti narrative.

La trama – che riporta in vita opere come Caffè di notte, Campo di grano con volo di corvi, Notte stellata, ma anche ritratti e autoritratti di van Gogh- si apre in Francia, nell’estate del 1891. Armand Roulin, un giovane privo di aspirazioni, riceve da suo padre, il postino Joseph Roulin, una lettera da consegnare a mano a Parigi. Il destinatario è Théo van Gogh, fratello di Vincent che si è da poco tolto la vita. Armand non è per nulla felice della missione affidatagli: è imbarazzato dall’amicizia che legava suo padre e Vincent, un pittore straniero che si è tagliato un orecchio ed è stato internato in un manicomio locale. Ma a Parigi non c’è alcuna traccia di Théo. La ricerca condurrà Armand dal Père Tanguy, commerciante di colori, e quindi nel tranquillo villaggio di Auvers-sur- Oise, a un’ora da Parigi, dal medico che si occupò di Vincent nelle sue ultime settimane di vita, il Dottor Paul Gachet. Si conoscerà così la locanda dei Ravoux, dove Vincent soggiornò per le ultime dieci settimane e dove il 29 luglio 1890 morì per un proiettile nell’addome. Qui Armand incontrerà anche la figlia del proprietario, Adeline Ravoux, la domestica e la figlia del dottore e -presso il fiume dove Vincent trascorse i suoi giorni- anche il barcaiolo che lo conobbe. Un viaggio attraverso strazianti rivelazioni per capire e apprezzare l’appassionante vita e la straordinaria opera di Vincent van Gogh.

24/10/2017, 21:27

Augusto Orsi