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FESTIVAL DEI POPOLI 58 - L’islamofobia e le contraddizioni
dell’odio raccontate in un doc


FESTIVAL DEI POPOLI 58 - L’islamofobia e le contraddizioni dell’odio raccontate in un doc
Una scena di "Le Vénérable W"
Il disegno di un genocidio annunciato, tracciato lucidamente da uno dei piů influenti portavoce di una religione fondata sulla tolleranza: il buddismo. Questo č “Le Vénérable W” (Francia, Svizzera, 2017, 95’), il documentario di Barbet Schroeder che costituirŕ l’evento speciale della terza giornata del 58/mo Festival dei Popoli, giovedě 12 ottobre alle 21.30 al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r). In Birmania il “Venerabile Wirathu” č uno dei monaci buddisti piů importanti e rispettati, che con i suoi accorati discorsi e la pubblicazione dei suoi scritti sta fomentando l’odio dei seguaci nei confronti della minoranza musulmana risiedente nel paese, spingendoli alla lotta armata e alla violenza. Wirathu, sacro rappresentante della piů pacifica delle fedi, paragona i suoi nemici ai pesci gatto, creature che si riproducono rapidamente, possiedono una natura aggressiva e distruggono senza eccezione l’ecosistema in cui si trovano, raggiungendo nel suo programma di pulizia etnica un livello di ostilitŕ tale da aver suscitato recentemente anche la preoccupazione del Papa. Tutto ciň in un paese dove il 90% della popolazione professa il buddismo, religione fondata su una pratica di vita non violenta. Un documento doloroso e necessario sull’odio nel nostro tempo.

Al cinema La Compagnia le attivitŕ del festival partiranno alle 11.00 con How I did it, incontri aperti al pubblico con i registi del festival. Alle 16.30 al via le proiezioni con “Dans le lit du Rhône” (Svizzera, 2017, 88’), evento speciale in collaborazione con Publiacqua e Water Right Foundation. La regista Mélanie Pitteloud (ospite del festival) osserva il fiume Rodano, straziato per 150 dal domino degli esseri umani sul suo corso ma mai domato, ponendo un interrogativo universale sul rapporto tra l’uomo e il territorio. Alle 16.30 spazio al concorso internazionale con “Il mondo o niente” di Chiara Caterina (Francia, 2017, 45’), un viaggio in una Basilicata inedita e ipnotica che sarŕ introdotto in sala dell’autrice, anticipato dal corto “Les chants de La Maladrerie” di Flavie Pinatel (Francia, 2017, 26’), il racconto di un quartiere popolare nei dintorni di Parigi, La Maladerie appunto, nato come un’utopia e oggi in decadenza. Alle 18.15, sempre in concorso internazionale, il sacrificio e la dedizione fotografate dal celebre artista Ben Russel in “Good Luck” (Francia/Gremania, 2017, 143’), documentario applaudito a Locarno che segue due comunitŕ minerarie agli antipodi: la prima in Serbia a piů di 600 metri nelle profonditŕ della Terra, e la seconda nel caldo tropicale del Suriname, tra sudore, esplosioni, e condizioni che sembrano appartenere a un’altra epoca. Alla presenza dell’autore.

Allo Spazio Alfieri (via dell’Ulivo 6) la giornata si aprirŕ con due cortometraggi realizzati dagli studenti della Scuola Civica Luchino Visconti di Milano, presentati alla presenza degli autori: "L'oro dei giorni" di Léa Delbčs, Federico Frefel, Greta Nani e Michele Silva (Italia, 2017, 31’), una giornata in una piscina pubblica alla periferia di Milano insieme a chi trova in quel luogo costruito negli anni Cinquanta un’isola di pace, e" Aquě, allŕ" di Sofia Salvatierra (Italia, 2017, 27’), le elezioni del 2016 in Perů viste attraverso la comunitŕ peruviana di Milano. Il dietro le quinte del teatro sarŕ al centro di “Theatre 1” di Kazuhiro Soda (Giappone/USA, 2012, 172’), documentario che osserva il mondo del famoso drammaturgo giapponese Oriza Hirata e della sua compagnia, in programma per le 16.45 con il regista in sala. Alle 20.30 sarŕ il momento del concorso italiano con “Le allettanti promesse” (Italia, 2017, 62’), il film di Chiara Campara e Lorenzo Faggi (ospiti al festival) sul piccolo paese alpino di Ensino Lario, tra Italia e Svizzera, che nel 2016 ha visto sconvolgere i propri tranquilli ritmi quotidiani per un grande evento internazionale: il raduno annuale dei volontari di Wikipedia. Chiusura alle 22.00 con “Death in the Terminal” di Tali Shemesh e Asaf Sudri (Israele, 2016, 52’), il racconto teso, minuto per minuto, dell’attentato dell’8 ottobre 2015 alla stazione dei pullman di Beersheba, tra testimonianze di chi si č trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato e riprese delle telecamere di sicurezza.

Presso AICS Firenze (largo Braille 4) continuano le proiezioni del progetto Meridiano Zero. Si parte alle 18.30 con “I meticci d’Eritrea” di Giampaolo Montesanto (Italia, 2016, 69’), per continuare alle 20.30 con “AICS – CinemArena” di José Carlos Alexandre (Italia, 2017, 7’), e alle 21.00 con “Tjamparanjani! (C’era una volta)” di Mirko Enrico Maria Meloni (Italia, 2016, 35’). E ancora: alle 21.45 “AICS – I pescatori del fiume Bogale” di Beatrice Palladini Iemma (Italia, 2015, 11’), alle 22.00 “The well – Voci d’acqua” di Riccardo Russo e Paolo Barberi (Italia, 2011, 53’) e alle 23.15 “Centro Donne Zeina” di Ilaria Donato (Italia, 2016, 19’).

11/10/2017, 11:26