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LOVERS 2018 - Dionisio: "Campillo, Golino e molte novità"


A sei mesi dalla seconda edizione da lei diretta del festival LGBT di Torino, la regista svela anticipazioni molto interessanti


LOVERS 2018 - Dionisio:
Irene Dionisio
Tante, tantissime le novità annunciate oggi (a sei mesi circa dall'evento, che torna nella canonica collocazione di calendario di fine aprile, dal 20 al 24) per la nuova edizione del Lovers Film Festival – Torino LGBTQI Visions, seconda con la nuova denominazione della storica rassegna torinese. A dirigerla, anche nel 2018, la regista Irene Dionisio, che abbiamo intervistato per commentare le notizie (qui trovate tutto il comunicato).

Mancano sei mesi al festival ma già tante sono le novità annunciate.

Sì, è stata un'estate di intenso lavoro. Il frutto di quanto fatto fino a qui: la mia nomina è arrivata a pochi mesi dall'edizione 2017 del festival (che per questo motivo si è svolto a metà giugno), ma ora abbiamo tutti i mesi necessari per concentrarci sul progetto.
Abbiamo fatto tesoro di tutte le critiche, è stato un anno di ripartenza, delicato per vari motivi: dovevamo interrompere un decennio di cali di presenze, calo che è continuato anche in questa edizione, anche a causa del periodo infelice di svolgimento. Ma nel 2018 si torna ad aprile e le idee per tornare ad essere un festival popolare ci sono, e sono tante.

Raccontiamole.

Quel che mi interessa dire soprattutto è che abbiamo capito che dovevamo superare le polemiche, confermando ancora una volta la volontà di ascoltare e coinvolgere pienamente la comunità LGBT. Il festival va vissuto come evento per la comunità, per questo avremo in squadra un paio di persone nuove suggerite dalle associazioni.
Abbiamo anche avviato una partnership con il Gay Village per organizzare due-tre serate musicali dentro la sala del cinema Massimo, sarà con noi nuovamente Pino Strabioli e abbiamo già annunciato la presenza di Rita Pavone.

Tanti i contenuti cinematografici già annunciati.

La qualità artistica del festival deve essere sempre più chiara: abbiamo avviato una collaborazione con la Queer Palm di Cannes, che ci ha portato ad avere Robin Campillo, regista dell'acclamato 120 battiti al minuto che sarà a Torino per una retrospettiva e per una masterclass.
Sono felice di annunciare la presenza come madrina di Valeria Golino, molto amata dalla comunità e protagonista di un cinema di qualità, che ha accettato subito di partecipare.
Ci sarà una rassegna sulla storia del festival pensata da Giovanni Minerba, avremo poi le stesse sezioni dell'anno scorso ma ridurremo i film più cinefili cercando di essere più popolari. Sono stati ottimi i riscontri avuti in termini di accrediti e di recensioni, ma la cinefilia non si sposa purtroppo con i numeri alti, lavoreremo in tal senso.

Unico lato negativo degli annunci sul 2018, la riduzione della durata del festival.

Abbiamo ricevuto il pieno appoggio e il sostegno dalla nuova presidente del Museo del Cinema, Laura Milani, con lei stiamo lavorando per il futuro.
Ma è vero, il festival durerà meno giorni, solo cinque: è stato necessario per rispettare il piano di risanamento del bilancio del Museo, ci siamo dovuti adattare.

03/10/2017, 19:06

Carlo Griseri