Una scena di "Dove Vanno Le Nuvole"
Sono oltre cinquemila le persone che per sette giorni hanno seguito proiezioni ed eventi tra Palazzo dei Trecento e Ca' dei Ricchi: attivamente, con entusiasmo, dimostrando fedeltà e sensibilità speciali nei confronti del nostro evento, il
Sole Luna Doc Film Festival che a Treviso ha messo piede quattro anni fa per creare legami e farsi testimonial e promotore di nuove pratiche di condivisione e integrazione”. Con queste parole la presidente Lucia Gotti Venturato commenta un'edizione di successo che è di incoraggiamento per il futuro.
Promosso dall'associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture con Comune di Treviso, TRA – Treviso Ricerca Arte, col sostegno di Consorzio di Tutela Prosecco DOC e Poste Italiane, il festival di documentari e incontri che è riuscito a creare un pubblico nuovo, attento al reale e alle sue sfide, si è chiuso ufficialmente domenica 17 settembre a Palazzo dei Trecento con una cerimonia nel corso della quale sono stati annunciati tutti e sei i premi assegnati dalle sei giurie più il premio conferito dagli spettatori.
Il pubblico che ha popolato domenica la sala dei Trecento è lo stesso che in sette giorni ha seguito le proiezioni e gli incontri, garantendo un tutto esaurito in entrambe le sedi custodite con dedizione e cura straordinarie dai 12 giovani volontari, richiedenti asilo e ospitati nella Caserma Serena e nella Casa Rosa di Treviso che nell'ambito di un progetto dell'associazione Civico63, hanno lavorato agli allestimenti, all'accoglienza, al reportage foto e video. Il pubblico del Sole Luna Doc Film Festival, dicevamo, è composto da cittadini di Treviso di ogni età, enti e realtà sociali, turisti e soprattutto tantissimi giovani e studenti del territorio che però non si sono limitati a fare da spettatori passivi. Col coordinamento di insegnanti e operatori culturali, hanno infatti preso parte al festival da giurati, da reporter, donando freschezza ed energia a un evento che riconosce nelle nuovi generazioni la linfa vitale per capire e affrontare senza censure e stereotipi la contemporaneità multisfaccettata che stiamo vivendo.
Il
Sole Luna Doc Film Festival, coi suoi 26 ospiti, tra registi, produttori e personalità del mondo della cultura, 31 film in concorso, 6 dei quali italiani, due di produzione veneta, "
Aquagranda in crescendo" di Giovanni Pellegrini e Alain Daniélou. "
Il labirinto di una vita" di Riccardo Biadene, i restanti provenienti da tutto il mondo con una solida rappresentanza del medioriente. e suddivisi nelle sezioni Human Rights, The Journey e Shorts, e con gli 8 fuori concorso delle sezioni food for life, resa possibile dal Consorzio di Tutela Prosecco DOC, e della sezione music in doc, è ideato e presieduto da Lucia Gotti Venturato e sviluppato con la direzione scientifica di Gabriella D’Agostino e la direzione artistica di Chiara Andrich e Andrea Mura. I due giovani filmmaker e documentaristi hanno dichiarato: “In questa settimana di Festival abbiamo compiuto un viaggio temporale e spaziale nel cinema documentario, da un classico come Nanook of the north del 1922 fino al documentario nella realtà virtuale. Nella nostra esperienza di registi abbiamo l'opportunità di viaggiare e frequentare i festival in giro per l'Europa e all'interno del Sole Luna Doc Film Festival abbiamo cercato di riportare qui a Treviso al nostro pubblico uno sguardo e uno spirito del cinema del reale che abbia un respiro attuale e internazionale”.
La Giuria Città di Treviso composta da Gloria Aura Bortolini, Tiziano Marson e Gianni Rasera ha scelto quale Miglior Documentario della XII edizione del festival per la sezione Human Rights
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Dove vanno le nuvole" di Massimo Ferrari con la seguente motivazione “Le paure, gli stereotipi, le strumentalizzazioni sulle migrazioni cancellati in 72 minuti di racconti e testimonianze che partono da Treviso e percorrono l'Italia da nord a sud. Il film veicola un forte messaggio educativo e di controinformazione rivolto ad una società impaurita, che sta vivendo una allarmante deriva razzista e xenofoba”. La giuria ha assegnato inoltre una menzione a: "
Blaxploitalian". 100 years of blackness in Italian cinema contenente “Un messaggio originale, una ricerca accurata, presentata con una sapiente regia, di artisti e attori neri, protagonisti fin dagli anni 20 del cinema, del teatro e della televisione italiana e una denuncia ferma, ma senza rancore, della fatica per uscire dagli stereotipi”. Il premio per il miglior documentario della sezione The journey va a "
Il segreto delle calze" di Nicola Contini “Una vicenda umana complessa raccontata con levità e ironia. Bella la figura della protagonista che con rigore e umanità usa il lavoro come valore e linguaggio universale, conquistando la Cina e riscattando la sua vita”. Una menzione è stata assegnata al documentario "
Ama-San" di Claudia Varejao perché “riesce a proiettare lo spettatore in un mondo lontano, un Giappone premoderno, descritto con una fotografia, un ritmo e uno sguardo straordinario. E' un ritratto poetico di una tradizione millenaria che ha ispirato in passato artisti e scrittori e che ancora oggi esiste grazie alle Ama-San, le donne del mare, protagoniste di questo affascinante racconto”.
La Giuria del Premio Soundrivemotion presieduta dal compositore Giovanni Schievano, dall'attrice Maria Roveran, dal musicista Ricky Bizzarro e da un gruppo di studenti del dipartimento di musica del Collegio Vescovile Pio X ha riconosciuto come migliore la colonna sonora, composta da Jan Maio, di "
The black sheep" di Antonio Martino con la seguente motivazione: “In The Black Sheep la musica riesce ad arricchire ed amplificare le emozioni trasmesse dalle immagini. In armonia con il tema trattato, riflette non solo gli stati d’animo del protagonista, ma anche le inquietudini e gli stupori del pubblico, che viene catapultato in un mondo per molti quasi sconosciuto. Suoni estrapolati dal reale, che sottolineano, informano e poi emozionano diventando musica, la quale si espande e poi scompare, lasciando emergere preziosi silenzi. È così che avviene quell’alchimia che, a nostro parere, dovrebbe sempre caratterizzare una colonna sonora, ovvero la capacità di integrarsi alle immagini tanto da percepire l’opera come un tutt’uno”.
Gli studenti e i docenti dell'istituto “Mazzotti”, del Liceo Scientifico “Da Vinci”, dell'I.T.G. “Palladio” e del Liceo Artistico di Treviso, coordinati dalle professoresse Paola Brunetta e Raffaela Mulato, hanno composto la Giuria della Scuola e premiato "
See you in Chechnya" di Alexander Kvatashidze della sezione The Journey motivando così la loro scelta: “é interessante per l’approccio fortemente personale con cui l’autore indaga, a partire dalla propria esperienza, sulla figura del reporter di guerra e sulle sue motivazioni più profonde, più potenti dello stesso attaccamento alla vita. Il documentario mantiene una forte tensione narrativa attraverso il serrato montaggio di materiali diversi, dalle fotografie di carattere personale ai filmati della guerra, dai materiali di repertorio alle interviste effettuate dall’autore in una pluralità di luoghi diversi, in un’inesausta ricerca di senso. Un film che scava sul limite della condizione umana e in particolare sul significato della guerra e della sua documentazione. In una chiave diaristica che, facendo dialogare il piano professionale con quello personale, anche nel confronto con l’esperienza di maestri e compagni di strada, trascende il tema della guerra e del giornalismo di guerra per approdare ad un’indagine ad ampio raggio sull’uomo e sulla vita”.
Per il premio del video contest #crearelegami rivolto agli allievi delle scuole superiori di secondo grado di Treviso e finalizzato a elaborare un video di riflessione sul tema del dialogo tra culture, la giuria composta da un gruppo di studenti trevigiani insieme a docenti e rappresentanti dell'associazione Sole Luna – Un ponte tra le culture e del Lions Club “Eleonora Duse” ha scelto come vincitore il corto "
Legami" di Patrycja Maria Bariasz “per l’originale ideazione dei contenuti, per la qualità tecnica dimostrata nella caratterizzazione delle immagini, per la visione poetica con cui viene trasmesso il concetto di legame con la speranza che possa fungere da incoraggiamento per una carriera artistica futura”. Una menzione speciale è andata a "
Il legame fa la forza" di Samuel Correnti “per la capacità di riflettere sul concetto di legame, interpretando il tema del festival con profondità, ma allo stesso tempo attraverso un messaggio semplice e comprensibile a tutti”. I video sono su http://solelunadoc.org/crearelegami-video-contest/.
Nuove voci si sono aggiunte questo anno a quelle degli studenti nella scelta dei migliori film dell'edizione. Sono quelle della Giuria Interazioni, composta da otto richiedenti asilo provenienti da Namibia, Gambia, Pakistan, Afghanistan del progetto S.P.R.A.R. del Comune di Treviso insieme a operatori delle cooperative La Esse e Una casa per l'uomo. A loro è spettato il compito di valutare il miglior cortometraggio della sezione Shorts che è "
L de Libertad" di Javier Hernández e Marc Guanyabens con la seguente motivazione: “Nonostante la disabilità, il protagonista del film va oltre i limiti per cercare di essere indipendente. Una maggiore autonomia porta gli altri a considerare una persona come parte attiva della società. Il protagonista vuole essere di esempio per altri che si trovano in difficoltà, dando una speranza per il futuro, anche con il prezioso supporto concreto e mai pietistico della comunità”.
Un premio d'eccezione è quello assegnato dalla presidente Lucia Gotti Venturato in memoria di Rubino Rubini, indimenticato fondatore del
Sole Luna Doc Film Festival 12 anni fa e regista raffinato per il cinema e il teatro, mancato nel 2011. La scelta è tutta per "
Vuelo Nocturno" di Nicholas Herzog, opera delicata dedicata alle muse di Antoine de Saint-Exupéry, il creatore de Il piccolo principe “per il legame tra Rubino e il cinema del reale storico e narrativo, per il legame tra Rubino e l’Argentina, per il legame tra Rubino e Il piccolo principe, per il profondo legame che Rubino ha creato tra Sole Luna Doc Film Festival e la famiglia de Saint-Exupéry. Vuelo Nocturno di Nicolas Herzog è un documento prezioso e raffinato, un racconto colto e di stile che avrebbe saputo toccare l’animo del nostro caro amico Rubino”.