Fondazione Fare Cinema
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Note di regia di "Viaggio al Belgio"


Note di regia di
Una scena di "Viaggio al Belgio"
Alla continua ricerca di un certo respiro, di una certa storia, la città belga di Genk ed i suoi abitanti di origine italiana ci hanno colpito: più italiani degli italiani stessi ma anche involontari protagonisti di una nazionalità propria, creola, fusa tra accenti fiamminghi ed un lessico ancora inceppato nelle diverse declinazioni dialettali.
Attirati dal carico di umanità forgiato dai vecchi edifici minerari, abbiamo focalizzato il nostro interesse su ciò che si vede e che nessuno guarda: il Limburgo degli italiani vivi, sopravvissuti al lavoro sotto terra.
La neve che ricopre il paesaggio ci è sembrata una metafora della loro condizione: un limbo allegorico, riflessione del congelamento della loro identità e della loro situazione. Non più italiani, non ancora belgi, non più minatori e non ancora completamente riscattati.
Dopo tanti anni di oblio non hanno esitato a raccontarci il loro rapporto con le miniere e con l’Italia.

Mattia Napoli