!Xš‚ť‰

PIRATERIA AUDIOVISIVA - Fapav presenta la nuova ricerca


Tutto si sposta lentamente sul web. Aumentano le piattaforme legali, 480 in tutto il mondo, ma in Italia cresce anche chi guarda illegalmente su internet


PIRATERIA AUDIOVISIVA - Fapav presenta la nuova ricerca
I pirati non sono solo ai Caraibi. Film, serie tv, programmi tv sono tra i prodotti piů contraffatti e piratati del nostro tempo, grazie alla diffusione del web e del digitale.

Fapav, la Federazione che tutela i contenuti audiovisivi e multimediali, ha presentatoi dati della ricerca triennale che mette una luce sul fenomeno della pirateria che si sposta lentamente dai supporti materiali (dvd e altro) verso internet e i nuovi sistemi (streaming, P2P…). Dalla ricerca Fapav/Ipsos sul fenomeno in Italia evidenzia un trend complessivo in leggero miglioramento, con la pirateria digitale in aumento e il crollo di quella fisica e indiretta con un danno complessivo all’economia del nostro paese stimato intorno a 1,2 miliardi di euro con 6.500 posti di lavoro persi.

“I dati presentati – ha detto il segretario generale Fipav Federico Bagnoli Rossi – evidenziano come a fronte della naturale evoluzione del mercato audiovisivo, con una sempre piů ampia e diversificata offerta legale di contenuti, si sia evoluta anche la pirateria di livello culturale e di competenza tecnologica di chi compie atti illeciti. Per affrontare il problema occorre lavorare su due livelli: da un lato diffondere la consapevolezza sulla percezione del reato che si commette, dall’altro, in una prospettiva di crescita del mercato, una maggiore responsabilizzazione degli intermediari del web. L’impianto normativo oggi esistente in Italia č ancora valido, va solo applicato e implementato con forza da tutti quanti, Autoritŕ, forze dell’Ordine, magistratura e Operatori”.

Per Nicola Borrelli, direttore generale cinema del Mibact, “bisogna puntare l’attenzione sull’educazione e sulla formazione. La nuova legge, in tal proposito, prevede un intervento organico nel mondo delle scuole con il 3% del Fondo (circa 12 milioni di euro) dedicato anche a queste tematiche. Il diverso approccio, penale e amministrativo, č importante, ma da solo non basta se non cresce la consapevolezza del danno all’intero sistema dell’audiovisivo. Dobbiamo aumentare l’offerta legale a prezzi fermi, ragionevoli e accessibili come arma per combattere la pirateria”.

Nel 2016 in Italia il 39% della popolazione ha guardato almeno un film, una serie o un programma tv illegalmente, per un totale di 669 milioni di atti di pirateria compiuti. Rispetto al 2010 sono aumentati i pirati di serie e programmi televisivi dal 11/13% al 22 e 19%.

Il nuovo pirata digitale č maschio, lavoratore autonomo e istruito, ma il fenomeno č trasversale con due italiani su cinque che piratano film e serie tv con un totale di mancati incassi che sfiora i 700 milioni di euro con evidenti danni a tutto il sistema dell’audiovisivo.

05/06/2017, 17:37

Stefano Amadio