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I vincitori del Festival dei Diritti Umani di Milano 2017


I vincitori del Festival dei Diritti Umani di Milano 2017
Una scena di "Dönüş-Return" di Valeria Mazzucchi
Al Festival dei Diritti Umani di Milano sono stati proposti agli spettatori 19 produzioni in concorso e 3 fuori concorso con il meglio del cinema del reale internazionale, selezionati, fra gli oltre 400 pervenuti da tutto il mondo, dalla presidente di SLDFF, Lucia Gotti Venturato e dai direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, giovani e già affermati filmmakers, diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo.

La Giuria ha lavorato con grande impegno e professionalità" – afferma Lucia Gotti Venturato - "esprimendo un giudizio che è completamente condiviso dal gruppo selezionatore del SLDFF alla luce del tema principale trattato in questa seconda edizione del Festival dei Diritti Umani di Milano, la libertà di espressione. I tre premiati ben rappresentano alcuni dei temi cardine di SLDFF, e più in generale un sentimento che guida l’attenzione ai diritti e alla dignità umana. Ancora una volta l’esperienza al Festival dei Diritti Umani di Milano ci ha arricchito dal punto di vista umano e professionale. Sole Luna Doc Film Festival questa sera aggiungerà al premio della giuria del Festival dei Diritti Umani per il miglior documentario, una preziosa scultura disegnata da Tobia Scarpa”.

Oltre al premio della giuria per il miglior documentario e al premio Reset-Diritti Umani, i giurati hanno ritenuto di assegnare una menzione speciale.

Premio della Giuria al Miglior Documentario
"Dead Ears" di Linas Mikuta (Lituania 2016, 42’)
Motivazione: Per l’essenzialità sontuosa con cui viene raccontata una storia universale di struggente difficoltà di dialogo, e per la delicatezza con cui riesce a descrivere un rapporto di amore che implode in tensione e rabbia, catturando con immagini potenti - e allo stesso tempo semplici e folgoranti - una realtà che acquista una dimensione sempre più simbolica e astratta, il premio della Giuria al miglior documentario va a Dead Ears di Linas Mikuta.

Premio Reset - Diritti Umani
"Dönüş-Return" di Valeria Mazzucchi (Italia 2017, 50’)
Motivazione: Per la capacità di trasmettere la trasformazione politica di un paese, la Turchia, attraverso lo sguardo e la vita professionale e privata di un corrispondente estero, in un film immerso nell’attualità più recente e il caso Gabriele Del Grande è solo uno degli oltre 100 giornalisti incarcerati sotto il governo di Erdogan.
Ancora oggi si legge di violazioni di diritti umani e della libera informazione su cui la politica di Erdogan ha attuato un giro di vite con la soppressione del pluralismo di voci e di comunità così identitarie per la Turchia. Il percorso del protagonista segue per oltre vent’anni la storia Turca, una promessa non mantenuta di una strada multietnica, democratica e multireligiosa, in un paese di maggioranza musulmana. Il premio Reset per i diritti umani va a Dönüs / Return di Valeria Mazzucchi.

Menzione Speciale della Giuria
"P.E. Class" di Jabar Salehi (Iran 2015, 15’)
Motivazione: Per il tocco leggero che accarezza una realtà di confine - tra Iran e Iraq, tra desiderio e possibilità, tra passione e futuro - attraverso lo sguardo dei bambini e la loro innocente ma inarrestabile voglia di “giocare” che s’infrange sul “campo minato” degli assurdi e incomprensibili giochi di potere dei “grandi”, la menzione speciale della giuria va a P.E. Class di Jabar Salehi.

07/05/2017, 17:43