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La programmazione di TV 2000 per la Giornata della Memoria 2017


La programmazione di TV 2000 per la Giornata della Memoria 2017
Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa abbattevano i cancelli di Auschwitz e liberavano i prigionieri sopravvissuti allo sterminio del campo nazista. Le truppe liberatrici, entrando nel campo di Auschwitz-Birkenau, scoprirono e svelarono al mondo intero il più atroce orrore della storia dell’umanità: la Shoah. Dalla fine degli anni ’30 al 1945 in Europa furono deportati e uccisi circa sei milioni di ebrei.

Con una legge del 20 luglio 2000, la Repubblica italiana ha istituito il Giorno della Memoria e nel primo articolo riconosce il 27 gennaio come data simbolica per “ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.

Quello di quest’anno è il diciassettesimo appuntamento con il Giorno della Memoria e Tv2000 ha scelto di non dimenticare…

Alle 21.05 il film "Monsieur Batignole", diretto e interpretato da Gerard Jugniot.

A seguire, alle 23.00 "Meditate che questo è stato" di Pietro Suber e Marco D'Auria, un documentario sulla straordinaria testimonianza di due degli ultimi superstiti italiani dei lager nazisti.
Piero Terracina, oggi 86enne, all’età di 15 anni venne deportato dai nazisti con tutta la sua famiglia (8 persone) da Roma ad Auschwitz, dove è stato prigioniero per 13 mesi. Una lunga intervista, attraverso alcuni dei luoghi più significativi della Shoah e dell’ebraismo romano, dove Terracina racconta la tragedia della deportazione di tutta la sua famiglia, grazie alla delazione alle SS da parte di un cittadino italiano. Poi il viaggio sui treni blindati verso Auschwitz, la presa di coscienza con l’inferno del lager, l’incontro con “l’angelo della morte” Josef Mengele, il medico conosciuto per i suoi esperimenti di eugenetica sui prigionieri del lager, fino alla liberazione e alla lunga odissea per tornare in Italia. Piero Terracina racconta di essere stato l’unico sopravvissuto all’Olocausto della sua famiglia, tra crimini irraccontabili (tanto da averli taciuti per più di 30 anni) e ferite che continuano ad aprirsi a distanza di 70 anni.

Mi sono salvato" – racconta Terracina – "solo grazie alla vigoria dei miei 15 anni e all’amicizia con un altro ragazzo, anche lui sopravvissuto per miracolo all’inferno di Auschwitz, Sami Modiano". Quest’ultimo, all’epoca 13enne, racconta di essere scampato alla morte più volte. La prima grazie ad un treno con un provvidenziale carico di patate da scaricare, mentre si trovava già all’interno delle camere a gas. La seconda volta durante la marcia della morte, nascondendosi alla furia omicida delle SS tra le cataste dei cadaveri del lager. Proprio con le riprese dell’incontro romano tra Piero e l’amico del cuore Sami , ebreo di Rodi oggi 84enne, si conclude questo viaggio doloroso ma appassionato per salvaguardare la memoria di una delle ferite più profonde del XX secolo.

24/01/2017, 14:13