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ROCCO SCHIAVONE - Due puntate, un successo


Sono andati in onda i primi due episodi della serie interpretata da Marco Giallini che ha scatenato le ire di alcuni politici moralisti. Qualcosa di nuovo su Rai Due


ROCCO SCHIAVONE - Due puntate, un successo
Isabella Ragonese e Marco Giallini in "Rocco Sciavone" su Rai Due
Rocco Schiavone ci prova. Non è perfetto, non ha alle spalle la scrittura e la creatività del Commissario Montalbano, si porta appresso l'ombra di Don Matteo, come un'ambientazione troppo ristretta per quella mole di reati, ma ci prova.

La serie tv, in onda su Rai Due, ha le orecchie aperte sull'attuale mania della serialità statunitense e si allontana con grande sforzo dalla nostra fiction tradizionale, quella sempre politicamente corretta, tutta nomi e sospiri, così irreale che sembra ambientata sulla luna.
Marco Giallini è il vicequestore Schiavone, romano trasferito ad Aosta per punizione, che con le sue indagini risolve i crimini commessi in città. Un loden verde aperto (che di spalle si apre col vento facendolo sembrare Batman), le scarpe leggere malgrado la neve, un'ironia romanesca sempre pronta a venir fuori con battute e risposte pungenti e un passato non del tutto pulito da scoprire di puntata in puntata.

Quello che sposta il personaggio di Schiavone dalla solita finzione di casa nostra è l'uso spregiudicato della deontologia, più vicina al sentire comune che a quella professionale di un poliziotto. E allora, in un momento in cui qualsiasi autorità sembra esser antipatica a tutti, comincia la giornata con uno spinello, occulta prove che scagionerebbero un marito violento e si volta dall'altra parte per lasciar libera la complice di un delitto, coinvolta suo malgrado.
Il vicequestore Schiavone fa quello che fa un italiano comune di fronte alle vicende della vita, mostrando un coraggio e un senso della giustizia condivisibile da molti, lasciando i moralismi agli uomini di potere e a quei politici che continuano a credere che nessuno sappia delle loro porcherie.

Ispirata al personaggio scritto da Antonio Manzini, che è anche sceneggiatore, la fiction è diretta da Michele Soavi che riesce a movimentarla con maestria, scegliendo una recitazione naturalistica e sottotono, quasi congelata dal freddo della Val d'Aosta. Oltre a Marco Giallini, padrone del personaggio, tanti interpreti di ottimo livello, qualcuno arrivato dal cinema, capaci spesso di usare inflessioni e dialetti in grado di dare l'idea di un paese ricco, diversificato ma unico.

Il terzo episodio della serie, in tutto sei da 100 minuti, andrà in onda mercoledì 16 novembre nella speranza che le interrogazioni parlamentari per bloccare la trasmissione tornino al mittente.

12/11/2016, 11:29

Stefano Amadio