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Note di regia di "A Seafish from Africa - Il mio Amico Banda"


Note di regia di
Io vengo dalla città, dove ho sempre vissuto, ma qualche anno fa ho sentito il desiderio di far crescere i miei figli in un posto migliore, più sano: così sono finito a gestire un piccolo e scalcinato maneggio di campagna. Non avevo nessuna idea di come fare: se sono ancora qui, è perché ho incontrato Banda. Banda viene dal Ghana, e la sua tribù fa parte della minoranza musulmana. E’ arrivato come clandestino, e da anni sudiamo, lavoriamo, viviamo insieme. Insieme abbiamo spostato con il trattore la carcassa di un cavallo morto; abbeverato con i secchi venti cavalli mattina e sera, quando d’inverno i tubi ghiacciano; fatto scorta di centinaia di balle di fieno sotto il sole torrido di giugno; sfamato e pulito i cavalli, che mangiano e cagano tutti i santi giorni. Io l’ho aiutato ad avere il permesso di soggiorno, un lavoro regolare e un tetto. Lui mi ha insegnato a vivere nel presente, e a guardare il mondo con i suoi occhi. Siamo diventati amici, e ho sentito il bisogno di raccontarlo.

Ho iniziato a riprenderlo ogni giorno, per mesi, anni. Lui non si accorge più della telecamera, mi parla come se non ci fosse, e mi fa vedere cose di cui noi italiani non sospettiamo l’esistenza: una moschea in un capannone della zona industriale dietro casa; una festa di matrimonio ‘per soli africani’; la preparazione di un container per l’Africa, pieno di materassi, bottiglie d’acqua, automobili completamente smontate… Un piccolo grande mondo che noi europei non vediamo, proprio accanto a noi; un mondo fatto di tante storie di vita, straordinarie e comuni al tempo stesso, che merita di essere raccontato.

Giulio Filippo Giunti