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Sottodiciotto 2016 apre con "Shock in my Town - Velvet Underground"


Sottodiciotto 2016 apre con
Sottodiciotto Film Festival & Campus inaugurerà la XVII edizione (Torino, 1-7 dicembre 2016), sotto la nuova direzione di Steve Della Casa, gettando un ponte ideale tra la cultura giovanile di oggi e di ieri con Shock in My Town – Velvet Underground, spettacolo multimediale ideato da Enrico Verra, realizzato con la direzione artistica di Max Casacci.

Alla vigilia dei cinquant’anni dall’uscita di uno dei dischi cult del 900, The Velvet Underground & Nico, registrato nel 1966, pubblicato nel 1967 grazie all’aiuto di Andy Warhol ‒ autore anche della copertina, poi celeberrima, in cui campeggiava la trasgressiva banana sbucciabile ‒ il Festival rende omaggio a quello che è considerato generalmente il più grande album di debutto di tutti i tempi, al primo posto nella lista dei 50 “che hanno cambiato la musica” (The Observer). Per ricordare l’esordio discografico della band più innovativa e rivoluzionaria dell’intera storia del rock e lo straordinario milieu creativo della New York anni 60 in cui maturarono le esperienze avanguardistiche del gruppo capeggiato dai venticinquenni Lou Reed e John Cale e voluto da Andy Warhol nella propria Factory, verrà ricreata, nella serata-evento del 1° dicembre, al CAP 10100, alle ore 22, una performance-spettacolo simile all’Exploding Plastic Inevitable, lo show ideato dal re della pop art per i concerti dei Velvet nella Grande Mela e a Los Angeles.

In un continuo gioco di luci ed effetti speciali, la scenografica componente visiva ‒ curata dal collettivo creativo Superbudda e, in particolare, da Gabriele Ottino ‒ si fonderà con quella sonora come negli show warholiani originali attraverso la proiezione di spezzoni d’epoca rielaborati, tratti per lo più dai film underground diretti e prodotti dallo stesso pittore-regista di Pittsburgh, sui corpi dei musicisti che si esibiranno nel corso dello spettacolo e che verranno così trasformati in schermi viventi.

Fin dal titolo, ripreso da una canzone di Franco Battiato, Shock in My Town – Velvet Underground intende essere un tributo a tutto tondo all’effetto dirompente e all’influenza imprescindibile che l’opera di Lou Reed e compagni ha avuto sulla produzione musicale dei decenni successivi. Come spiega l’ideatore del progetto, il regista Enrico Verra: «Brian Eno ha detto che il disco dei Velvet quando uscì vendette poche copie, ma tutti quelli che lo comprarono si misero a suonare e fondarono una band. La grandezza del gruppo di Reed e Cale è stata proprio quella di spingere altri a suonare e il loro è stato un effetto molto lungo, che è rimbalzato su più generazioni. Senza i Velvet non sarebbe esistita la maggior parte della new wave e tanto dell’indie rock contemporaneo. Sono stati dei grandi traghettatori, dei veri passeur culturali, che hanno anche dato vita, in modo avanguardistico, a un connubio perfetto tra cinema e musica. In questo senso ci sembra giusto ricordarli all’interno di un Festival come Sottodiciotto & Campus, che ha come scopo primario quello di essere un traghettatore di cinema e cultura verso le nuove generazioni».

Come sottolinea anche Max Casacci, direttore artistico del progetto: «I Velvet Underground, nella cultura rock rappresentano, sotto molti aspetti, l’abbattimento dei confini. I temi trattati nelle canzoni, l’approccio al suono di derivazione quasi concettuale, l’interazione con l’arte contemporanea sono elementi che smarcano quell’avventura acida ed elettrica dagli stereotipi del genere; è questo che ha reso i Velvet Underground la band capace di ispirare o influenzare molte rivoluzioni sonore nei decenni successivi e ancora oggi, a un ragazzo che si avvicina alla musica, la loro è una Storia che merita di essere raccontata».

25/10/2016, 17:48