FESTA ROMA 11 - "Haiku on a plum tree"


Nella sezione "Riflessi" il documentario di Mujah Maraini Melehi che racconta la storia di Topazia Alliata e Fosco Maraini e della loro esperienza in Giappone.


FESTA ROMA 11 -
Una delle immagini di "Haiku on a plum tree"
Si dice spesso che i nomi siano un segno tangibile delle nostre origini territoriali e familiari, e la storia che Mujah Maraini Melehi ripercorre nella sua opera prima “Haiku on a plum tree” ne è la conferma. Il documentario autobiografico, presentato nella Sezione Riflessi, segue il viaggio temporale e spaziale che la regista intraprende per comprendere le sue radici e la loro influenza nella vita.

Sfogliando l’album di famiglia, ricco di foto, pagine di diario, disegni, video d’archivio e inediti scopriamo le vicende di Topazia Alliata e Fosco Maraini, il loro matrimonio in Italia ed il loro trasferimento in Giappone, dove insieme alle loro figlie Dacia, Yuki e Toni apprendono la cultura e la lingua e instaurano amicizie con la gente del posto.

Fino a quando nel 1943 anno dell’armistizio, le loro vite come quelle di tanti altri italiani all’estero prendono pieghe inaspettate. La famiglia Maraini si rifiuta di firmare per la Repubblica di Salò perché contrari -come già in Italia avevano dimostrato- al regime fascista, e dal quel momento fino alla fine della guerra in Giappone con l’arrivo degli Americani passano i loro giorni nei campi di prigionia Tempaku e in seguito nel tempio di Kosai-ji.

Ed è proprio in questi luoghi di sofferenza che la regista vuol recuperare la memoria della sua famiglia, rivelandoci la bellezza dell’incontro fisico con il nostro passato.
Il suo tocco delicato, utilizzando le voci calde e commosse delle protagoniste, si sposa magnificamente con le scelte scenografiche del marionettista Basil Twist tra le quali emerge il Dogugaeshi. L’influenza e l’intreccio con la cultura giapponese avvolgono tridimensionalmente lo spettatore con le musiche di Ryuichi Sakamoto, che insieme alle immagini danno vita ad un racconto dolce e delicato. Un’ atmosfera fiabesca che alleggerisce il carico emotivo di un’esperienza familiare coraggiosa artefice di un “family tree” nelle cui radici scorre la voglia di libertà.


Chiara Preziosa

15/10/2016, 08:03