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Film Festival della Lessinia: ultime proiezioni dei
film in concorso alla ventiduesima edizione


Film Festival della Lessinia: ultime proiezioni dei film in concorso alla ventiduesima edizione
Ultimo giorno di proiezione delle pellicole in concorso al Film Festival della Lessinia di Bosco Chiesanuova, in attesa della cerimonia di premiazione della rassegna cinematografica internazionale dedicata a vita, storia e tradizioni in montagna in programma sabato.
Venerdì 26 agosto, alle 18, sul grande schermo del Teatro Vittoria viene presentata l'anteprima italiana "Eoha – Echi" (Montenegro 2015) di Vladimir Perović. Per comunicare con le sue capre e le sue pecore, nello scabro paesaggio delle montagne montenegrine, il pastore usa una lingua fatta di grida, gorgoglii, sussurri, fischi, schiocchi, borbottii. Il cortometraggio "7 owiec – Sette pecore" (Danimarca, Messico, Polonia, Regno Unito 2015) della regista polacca Wiktoria Szymanska ha come protagonista una bimba che, per crescere lontano dalla guerra, lascia la città e va a vivere in montagna con il nonno. Ormai grande, al momento di ritornare in città, guarda con riconoscenza a quell'esperienza d’infanzia. A seguire, sempre in anteprima per l'Italia, "Socotra, la isla de los genios – Socotra, l'isola dei geni" (Spagna 2016) del documentarista, scrittore e fotografo Jordi Esteva. È girato sull'isola yemenita di Socotra, a 350 chilometri dalla terra ferma: luogo magico dal fascino preistorico e patrimonio Unesco in cui gli abitanti vivono in modo tradizionale, nutrendo l'immaginazione con leggende raccontate attorno al fuoco.
Altra prima visione alle 21, con il documentario "Fragment du paradis – Frammenti di paradiso" (Svizzera 2015) di Stéphane Goël. Ruolo centrale alla montagna: come padre e figlio si raggiungono la cima, così gli anziani che si avvicinano alla morte si interrogano su cosa ci sia di là.

Film in lingua originale, alle 11, con "Hrútar – Storia di due fratelli e otto pecore" (Islanda 2015) di Grímur Hákonarson. Quando un'epidemia di scrapie minaccia la sopravvivenza delle loro greggi, due burberi fratelli pastori, che vivono nelle brughiere islandesi, sono costretti a superare antichi rancori per contrastare ciò che mette a rischio la loro stessa identità.

Alle 16.30, in Sala Olimpica, all'incontro Parole alte promosso in collaborazione con l'Ateneo scaligero si parla di sottosuolo ed animo umano: territori dei quali Alfonso Vinci, geologo e filosofo, fu un grande esploratore. Scoprì il più ricco giacimento di diamanti del Venezuela, scalò l’Ayuantepui (la “montagna del diavolo”), attraversò le Ande, visse con tribù di cannibali nella foresta amazzonica. Pur avendo percorso un milione di chilometri intorno al mondo, affrontando frecce avvelenate, cascate vorticose, serpenti velenosi, ghiacciai, tempeste, mostre acquatici e creature spaventose, scrisse che l’esplorazione più importante è quella di se stessi. A raccontarlo al Festival è Luisa Mandrino, autrice del libro Vivere come se si fosse eterni (Alpine Studio), in dialogo con lo speleologo Francesco Sauro e con la partecipazione della figlia di Alfonso, Ialina Vinci.

Non solo cinema. Alle 10, nel laboratorio 10+, i bambini imparano a disegnare in diretta, leggere e dare musica ad una storia dentro e fuori le grotte in compagnia degli animatori di fumetti del Piccolo Missionario. Dalle 23 la Piazza del Festival si anima con le contaminazioni musicali di Allbia & Bayfall: eco dei viaggi in Gambia, Mauritania, Algeria, Italia.

25/08/2016, 15:19