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VENTO DEL NORD - Jakob Brossmann e la sua Lampedusa


Il regista austriaco ha aperto con il suo documentario "Lampedusa d'Inverno" l'edizione 2016 del Festival organizzato da Massimo Ciavarro. VIDEO


VENTO DEL NORD - Jakob Brossmann e la sua Lampedusa
Jakobb Brossmann e Giovanni Spagnoletti
Ne abbiamo visti molti di documentari su Lampedusa, belli e meno belli, sinceri o troppo schierati con gli uomini e le donne, le carrette del mare, i salvataggi, gli sbarchi, i problemi di gestione dei migranti. Ma questo di Jakob Grossmann, che ha aperto l'ottava edizione di Vento del Nord ha una particolarità: è visto con occhi di uno straniero, un giovane austriaco che ha voluto vedere e capire di persona quello che i telegiornali gli mostravano ogni giorno.

Un regista con un punto di vista diverso che ha avuto a che fare con un argomento così difficile. Cosa ti ha conquistato di quest'isola?

"Intanto ringrazio Lampedusa, quest'isola ha cambiato la mia vita, in tanti modi. Sono venuto dopo aver sentito mille volte il nome Lampedusa, non sempre per cose belle. In tv vedi cose che fanno una strana impressione, io volevo vedere come si può vivere in un posto così. Sono venuto e ho trovato qualcosa di completamente diverso, qui la vita continua con i suoi problemi, che non si vedono nei telegiornali, e con una grande solidarietà. Si incontra una comunità forte e solidale con gente molto orgogliosa e fiera. Ma la sensazione è che Lampedusa non l'aiuta nessuno...

Come sono state le fasi di realizzazione del documentario?

"Lampedusa in Winter è cominciato come un progetto molto piccolo e siamo riusciti a farlo crescere e a portarlo in più di 50 festival internazionali, cominciando da Locarno dove è stato molto ben accolto dal pubblico e dalla critica.
Credo che sia molto importante che la gente veda questo film perché Lampedusa è lo specchio della la nostra vita di europei. I problemi di Lampedusa come dell'Europa, non sono solo quelli dell'immigrazione, non ci sono solo problemi gravi che ci commuovono e fanno piangere, qui ci sono persone che cambiano qualcosa direttamente e che vivono la solidarietà ogni giorno. Ci abbiamo messo 4 anni a realizzare il film e dopo abbiamo fatto un appello per Lampedusa firmato da molti registi anche importanti.

Nei titoli di coda ringrazi i tuoi genitori e i tuoi nonni per averti insegnato a guardare le cose con i tuoi occhi, ma, quando porti nel mondo il tuo documentario, com'è la reazione della gente?

"La gente rimane molto colpita dalla situazione di Lampedusa e si crea subito un forte sentimento di solidarietà. Si rendono conto di una situazione che coinvolge tutta l'Europa... Lampedusa fa capire che la paura non aiuta nessuno e le cose che aiutano a risolvere sono altre".



05/08/2016, 11:21

Stefano Amadio