Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Le emozioni di Claudia Gerini premiata al Cinema di Frontiera:
"Il mio pensiero alle donne maltrattate"


Le emozioni di Claudia Gerini premiata al Cinema di Frontiera:
Claudia Gerini star della quinta giornata del Festival internazionale del cinema di frontiera di Marzamemi. L’attrice è stata premiata ieri, sul palco di piazza Regina Margherita, dal sindaco di Pachino Roberto Bruno perché “ha saputo incarnare lo spirito del nostro tempo, oltrepassando con talento i confini asfittici dei generi cinematografici e cogliendo il meglio del cinema italiano. Grazie alla sua versatilità, nel corso di una prolifica carriera artistica, ha dato vita a personaggi indimenticabili, contribuendo alla rinascita della commedia italiana”.

"Dobbiamo emozionarci prima noi per far arrivare le emozioni al pubblico" – ha detto Claudia Gerini - "perché ridere è una cosa seria, saper far ridere è una cosa seria, che sia una risata o un pianto copioso, saper toccare le emozioni del pubblico è una cosa seria. Perché il cinema, così come il teatro o la televisione, serve per aprire il cuore della gente, di quel pubblico che intesse con i vari personaggi una sorta di empatia che ci porta a pensare: ma io cosa avrei fatto al suo posto? Ed è questa la magia del racconto, cinematografico e no. Questa gioia, questa voglia di esprimere non l’ho ancora persa e spero di non perderla mai".

Un premio che l’attrice romana ha voluto dedicare "a tutte le donne" – ha continuato Gerini - "che si fanno in quattro per essere buone madri, mogli, sorelle. La violenza sulle donne, purtroppo, non accenna a diminuire, allora vorrei che tutti quanti, a partire dalle mamme che educano figli maschi, i futuri uomini, si impegnassero a proteggere le donne".

Claudia Gerini è stata una delle cinque stelle del Cinema di Frontiera, assieme ad Elit Iscan, Miriam Leone, Galatea Ranzi e Donatella Finocchiaro che, sotto il fico del cortile di Villadorata e sul palco di piazza Regina Margherita, hanno raccontato il proprio percorso artistico.

"Il nostro mestiere" – ha detto Galatea Ranzi - "è fatto di molte fatiche, incertezza e, spesso, di tante soddisfazioni. Ma, al di là di tutto, la cosa più importante è divertirsi e impegnarsi, perché per trasmettere le emozioni bisogna prima di tutto viverle".

Donatella Finocchiaro ha invece evidenziato la necessità di "più pellicole al femminile perché mancano le storie e di conseguenza quei ruoli in grado di proporre un’immagine della donna che non sia solo tratteggiata come moglie o madre, manca quel racconto capace di proporre personaggi complessi e contraddittori. Qui dalla piazza di Marzamemi, insieme a queste splendide donne, tale bisogno diventa ancora più chiaro".

"Questo lavoro all’inizio mi faceva tanta paura" – ha dichiarato la madrina del Festival, Miriam Leone - "perché la provincia è lontana. Poi, la pazienza, il coraggio, il sacrificio, la paura e la voglia di mettersi in gioco, con la fortuna che ovviamente è necessaria, mi hanno dato la possibilità di fare questo lavoro che io amo e che è meraviglioso".

La giovanissima Elit Iscan ha parlato di una carriera cominciata a soli 12 anni "la passione per il cinema mi è stata trasmessa dai miei genitori e si è consolidata durante gli anni della scuola, anche perché il mio era un istituto un po’ alternativo, che dava molta importanza all’arte".

30/07/2016, 19:46