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"Perché sono un genio!", Lorenza Mazzetti a Venezia 73


Lorenza Mazzetti, regista che negli anni ’50 rivoluziona il cinema inglese e fonda il movimento del Free Cinema, scrittrice che vince il Premio Viareggio con il racconto della sua infanzia insieme alla famiglia Einstein, pittrice delicata e intima, donna colta e curiosa che si muove tra le arti, sempre con lo sguardo e il coraggio di una bambina…

Il documentario “Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti” di Steve Della Casa e Francesco Frisari, in programma alla 73. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica - Venezia Classici, ci accompagna nello straordinario mondo di Lorenza alla ricerca di quel “genio” che brilla nel suo sguardo leggero, fiabesco e profondo con cui si racconta e si muove nella vita di oggi e che anima i suoi film, libri e quadri.

Quella di Lorenza Mazzetti, classe 1927, è una vita da film: ancora bambina si ritrova orfana e con la sorella gemella viene adottata da Robert Einstein, cugino di Albert. Lì, nella campagna toscana, vive una tragedia che per anni non riuscirà a raccontare, l’uccisione della sua famiglia da parte dei nazisti e che lei stessa rivelerà solo da adulta nel suo libro “Il cielo cade”. Ad inizio anni ’50 si trasferisce a Londra per dimenticare, ma lì si ritrova povera e sola, non si perde però d’animo e riesce ad entrare alla prestigiosa Slade School of Fine Art chiedendo di essere ammessa «Perché sono un genio!», una frase chiave per la sua vita su cui ancora oggi continua a scherzare. Qui la fiaba di Lorenza inizia a volgere al meglio: tra rocambolesche avventure, rubando cinepresa e pellicola, si inventa regista e firma, nel 1953, il suo primo film K, tratto da “La Metamorfosi” di Kafka, grazie al successo del quale realizza il suo secondo film Together nel 1956. I registi Lindsay Anderson, Tony Richardson, Karel Reisz si innamorano del suo approccio filmico tra neorealismo e poesia e, con lei, scrivono il manifesto del Free Cinema, un cinema “libero”, opposto e antagonista alla produzione media inglese e attento a quanto stava accadendo nella società: una presa di posizione che diede il via a un vero e proprio movimento politico, estetico e culturale di rinnovamento che toccherà, per gemmazione spontanea, tutte le cinematografie più importanti.

Con Together, la storia di due operai sordomuti in una Londra bombardata dai nazisti, Lorenza va al festival di Cannes dove si aggiudica un premio e conosce Zavattini che le propone di collaborare.
Torna in Italia e scrive “Il cielo cade”, il diario divertente e tragico di una bambina che racconta in modo spiazzante il fascismo, la guerra e quanto le era successo, un libro che le farà vincere il Premio Viareggio nel 1962 e che da cinquant’anni continua a venire ristampato. Inizia a collaborare con Vie Nuove, il settimanale del PCI, dove stringe amicizia con Pier Paolo Pasolini, continua a scrivere libri, dirige a Roma il Puppet Theatre e si dedica, con successo, anche alla pittura, fino a pubblicare nel 2014 con Sellerio “Diario Londinese”, il racconto dei suoi anni giovanili nella capitale inglese.

In “Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti” è Lorenza stessa a raccontarsi, mentre ci accompagna nei luoghi del suo passato e nella vita di oggi, con la gemella Paola e il suo mondo fatto di incontri e ricordi, sempre con la libertà all’infanzia addosso. Con le sue parole, la partecipazione degli amici Bernardo Bertolucci, Malcolm McDowell e David Grieco, le immagini dei suoi film e di quelle del Free Cinema e le animazioni dei suoi quadri, “Perché sono un genio! Lorenza Mazzetti” racconta una vita che è un’unica, personale opera d’arte.  

La casa editrice La nave di Teseo di Elisabetta Sgarbi ristamperà, in autunno, alcuni dei libri di Lorenza Mazzetti.

28/07/2016, 12:33