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TOXIC JUNGLE - Il Rock, il passato e un fratello scomparso


Un viaggio in Amazzonia tra rock argentino e ricordi che non si cancellano. Un film di Gianfranco Quattrini, regista di origini italiane nato in Perù, che racconta un viaggio drammatico alla ricerca del perdono. Con Robertino Granados, Manuel Fanego, Emiliano Carrazone e Camila Perissé. In sala con Luce-Cinecittà dal 7 luglio


TOXIC JUNGLE - Il Rock, il passato e un fratello scomparso
"Toxic Jungle" di Gianfranco Quattrini
È una coproduzione italiana, argentina e peruviana il nuovo film di Gianfranco Quattrini, regista di origini italo-svizzere nato a Lima nel 1972. Lo ricordiamo alle Giornate degli Autori di Venezia 2006 con il suo "Chicha tu Madre" storia di un tassista sempre a caccia di donne.

Qui la caccia è diversa e il protagonista cerca in realtà un modo per perdonarsi la morte del fratello minore con cui, in Argentina alla fine degli anni 60 formava un gruppo rock, gli "Hermanos Santoro", capace di scalare le classifiche nazionali diventando famoso in tutta l'America latina.

Una morte come tante per le rock star di quel periodo, vittime delle esagerazioni, tra droga e alcol, ma soprattutto di una competizione interna a ogni gruppo che spesso finiva con litigi e scazzottate. A Buenos Aires come a Londra o a New York melodie, vizi e abitudini erano gli stessi e le rock band di successo finivano per perdere qualche elemento in un motel o, di notte, in una piscina non sorvegliata.

Perdonarsi la morte del fratellino, dunque, tra flash di memoria e incontri di vecchie fiamme che cercano di riportare alla ragione una mente che quaranta e passa anni non sono riusciti a rischiarare, con viaggi nella giungla, incontri pericolosi e sciamani che cercheranno di nettare anima e corpo.

Il film di Quattrini, prodotto per l'Italia da Alba produzioni di Rosanna Seregni e Sandro Frezza e distribuito da Luce-Cinecittà, è una bella immagine di un' America latina reale e ancora antica, più antica di quel rock'n'roll degli albori che tanto ha aiutato i giovani nella rivoluzione culturale ma che ha segnato una generazione con episodi difficili da cancellare.

07/07/2016, 17:00

Stefano Amadio