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IL BEL CANTO - Un percorso musicale nell'Italia del '900


IL BEL CANTO - Un percorso musicale nell'Italia del '900
Il Bel Canto
Interessante viaggio musicale nell'archivio dell'Istituto Luce-Cinecittà quello realizzato da Carlo Cotti per realizzare "Il Bel Canto", documentario che racconta con competenza e straordinarie immagini la storia lirica del nostro paese del secolo scorso.

Da Maria Callas a Mario Del Monaco, passando per teatri pieni e rappresentazioni applauditissime, "Il Bel Canto" è anche l'occasione per rivivere un'Italia che forse non esiste più, capace di emozionarsi e di appassionarsi in massa per un prodotto culturale oggi ritenuto di nicchia se non addirittura in via d'estinzione.

Grazie all'incredibile vastità dell'archivio Luce, Carlo Cotti riesce a regalare allo spettatore un'esperienza di sicuro interesse anche per chi tra il pubblico non si ritiene un melomane. Per capire meglio come il progetto sia stato realizzato, abbiamo intervistato il regista.

Come è nato questo progetto?

Ho scritto alcune sceneggiature legate alla mia passione e alla mia conoscenza del mondo della lirica. Ne ho parlato con l'amico Roberto Cicutto, che oggi è il Presidente di Cinecittà Luce e che mi ha proposto di realizzare un documentario attingendo dai loro materiali.
L'idea mi è piaciuta molto, il materiale del Luce è enorme, hanno un database grandissimo: l'ho studiato, e dalle 13-14 ore di girato presenti è nata una sceneggiatura. Io lavoro così, sono abituato alle regole del cinema dei miei tempi, in cui si partiva da un testo scritto...
La prima versione durava un'ora e quaranta minuti, poi a malincuore mi sono dovuto piegare alle regole di questo genere, per cui ho accorciato a 54 minuti circa. Ho iniziato a lavorare a "Il Bel Canto" a novembre del 2014, entrando in sala montaggio a settembre 2015 ma poi chiudendo il tutto in poco tempo, grazie allo splendido lavoro di Patrizia Penzo, che ringrazio.

Quale è stato il suo impatto con le immagini dell'Archivio Luce?

Ci sono cose meravigliose nel loro database, immagini preziose e rare che ho voluto inserire a tutti i costi. Anche per questo mi è dispiaciuto dover tagliare alcune di loro, per fortuna compensate in parte dai contenuti extra del dvd, in cui c'è un'intervista di 8 minuti che mi hanno fatto per l'occasione.
Ci sarebbe materiale per un secondo capitolo, sicuramente! Spero proprio che si riesca a fare prima o poi...

Le immagini raccontano la storia della lirica ma anche quella dell'Italia...

Oggi i giovani non si avvicinano alla musica lirica, forse per pigrizia. Ai miei tempi c'era solo la radio e si sentiva tutto ciò che veniva trasmesso. Per questo motivo mi piacerebbe far vedere il documentario nelle scuole, in quelle musicali ma non solo, per avvicinare i giovani a questa storia e a questo genere.

Ma manca qualcosa nell'archivio Luce?

Inevitabilmente sì: ci sono tantissime perle ma alcune cose a cui tenevo non le ho trovate. I primi nomi che mi vengono in mente sono quelli di Ruggero Raimondi, Gianandrea Gavazzeni, Magda Olivero... Alcuni sono stati nominati nel testo, ma è un peccato non si possano vedere.
C'è anche meno materiale di quanto avrei voluto, ad esempio, di Maria Callas alla Scala. Alcuni materiali che ho inserito sono servizi fatti da me negli anni '80 per Mixer.
È molto ricco di fotografie il loro archivio: potrebbero essere utilizzate per un secondo capitolo che "completi" il discorso.
Un'ultima cosa: ci tengo a ringraziare Nathalie Giacobino, che dirige l'archivio Luce, e tutti quanti per il bellissimo prodotto che mi hanno permesso di realizzare con questo dvd, con i contenuti extra e con lo splendido "dono" che Vera Fazio mi ha fatto con il booklet!

23/05/2016, 16:00

Carlo Griseri