In un remoto angolo della Sicilia è situato il paese di Caltabellotta, la cittadella arroccata sulle rovine dell'antica città greca di "
Triokala". Il luogo deve il suo nome ellenico alle tre particolarità della zona: la fertilità delle campagne, l'abbondanza delle acque e la posizione geografica, che rendeva il paese inespugnabile. Un luogo magico, dove ancora il tempo è scandito dal rapporto "intimo" tra l'uomo e la natura. A raccontare questa "magia per immagini" è
Leandro Picarella nel documentario "
Triokala", film-saggio di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia, Sede Sicilia.
L'impianto narrativo dell'opera si basa su il contrasto tra una modernità che appare solo a tratti ed un'arcaicità sempre presente, ma che sembra una cosa lontana del tempo. In questo "limbo" si muovono i personaggi, immersi in una natura a volte "madre" a volte "nemica", ma da amare e rispettare, perchè fonte di vita. Picarella costruisce, così, un'opera sul rapporto tra l'uomo e la natura, che si traduce in una rappresentazione visiva della vita e del mistero che essa racchiude.
"
Triokala" è realizzato come un "dipinto" agreste a volte con colori accesi, altri con sfumature di grigio. I gesti, i rumori, le suggestioni, sono funzionali a descrivere le ultime tracce del Mondo antico, ma anche contemporaneo. Anche la realtà si confonde con la finzione, creando essa stessa un alone di magia e mistero.
20/04/2016, 11:11
Simone Pinchiorri