FOREIGN OFFICE - "Heidi" di Alain Gsponer


Uno tra i cartoni più amati dal pubblico diventa film. Creato dal maestro Hayao Miyazaki nel 1974 è un culto per intere generazioni.


FOREIGN OFFICE -
Non è facile fare una trasposizione cinematografica di un cartone animato che ha accompagnato l’infanzia di tanti, ma "Heidi" di Alain Gsponer è un film che riesce a toccare il cuore sia degli adulti sia dei bambini a cui la frase “ti sorridono i monti” non suscita alcun ricordo.
L’anime ideato da Hayao Miyazaki nel 1974 e la sua sigla diventarono subito un cult ma il regista si ispirò direttamente ai libri di Johanna Spyri. Il personaggio di Heidi è nato infatti dai romanzi della scrittrice svizzera del 1880, tradotti in 50 lingue e con 50 milioni di copie vendute.

Gsponer racconta tutta la vicenda della piccola orfana di 5 anni (Anuk Steffen), che vive felice in una baita sulle Alpi: la sua infanzia tra pascoli e caprette insieme al burbero nonno (Bruno Ganz) e all’amico Peter, il trasferimento forzato a Francoforte, l’incontro con l’amica Clara e gli scherzi all’odiosa tutrice, la signorina Rottermeier.

È naturale il tentativo di trovare incongruenze con la storia originale ma il regista è fedele in ogni punto: dai nomi delle caprette Bianchina, Diana e Fiocco di Neve, fino al colore azzurro dei vestiti di Clara. Costumi e scenografie sono impeccabili, la maestosità delle alpi in contrasto con i panorami di Francoforte sono funzionali a rendere l’idea dell’ opposizione fra urbanizzazione e natura, tra il desiderio di libertà di Heidi e le regole della società borghese della Svizzera di fino ‘800.

La piccola Anuk Steffen, ha lo stesso sorriso contagioso e la solarità di Heidi, i capelli neri arruffati, i piedi perennemente scalzi, nulla da invidiare a Shirley Temple che interpretò la parte in un film del 1937. È commovente Bruno Ganz nella parte del nonno apparentemente burbero e misantropo che si affeziona irrimediabilmente alla piccola.

Il merito di questo film è di non scadere in nostalgiche rievocazioni dell’anime ma di essere un prodotto nuovo, una versione in live action credibile e godibile dal pubblico adulto ma anche una favola per bambini, senza tempo e senza età.

22/03/2016, 13:17

Maria Teresa Squillaci