Fondazione Fare Cinema
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PMgFF15 - "Vicino alla mia pelle", storia di un viaggio


PMgFF15 -
Un viaggio a Berlino, per salutarsi e celebrare un rapporto di cinque anni che avvia a concludersi per "legge". Mario è l'educatore di Federico, ragazzo autistico prossimo ai 18 anni, età in cui la legge non gli garantisce più la possibilità di avere tale ruolo al suo fianco. È proprio Federico, pochi giorni prima del compleanno, a voler partire insieme, per festeggiare quel rapporto che è diventato qualcosa di più del solo lavoro, è diventata un'amicizia che in quel modo verrà cementata, e in qualche modo "ufficializzata".

A loro si aggiunge Sergio (Fergnachino), presenza discreta seppur con una videocamera in mano, mini-troupe chiamata a registrare quell'evento. Nasce così "Vicino alla mia pelle", documentario semplice che narra un'amicizia speciale. L'affinità tra Mario e Federico è palpabile, l'autismo a volte diventa quasi invisibile e capita di ritrovarsi a vedere semplicemente due amici che scherzano tra loro in vacanza. Poi improvvisamente ritorna, perché non può sparire, e allora si capisce ancor meglio quanto preziosi siano i passi che i due hanno saputo fare insieme.

Si ride, si riflette, ci si commuove anche guardando questo documentario, così immediato e così vero (anche grazie al fatto di essere girato - con tutti gli inevitabili difetti tecnici del caso - da una persona sola). Proprio per questo, per l'immediatezza e la genuinità di Federico e del suo agire, stona un po' la voce narrante di Mario, la lettura di una lunga lettera da lui scritta all'amico: vuoi per il linguaggio utilizzato, poco 'colloquiale', vuoi per la poca familiarità dell'educatore con l'attorialità: un commento 'off' che quasi sempre quando interviene per aggiungere dettagli e ragionamenti ottiene l'effetto contrario, quello di 'togliere' naturalezza al racconto.

Nota di merito, infine, per le musiche, scritte da Roberto Agagliate partendo da quelle realizzate appositamente dallo stesso Federico: puntuali, efficaci e sorprendenti, sanno punteggiare il racconto molto meglio di tante parole.

13/03/2016, 09:25

Carlo Griseri