"Forever Young" di Fausto Brizzi
Esistono ancora i vecchi? O meglio a 50 o 60 anni, si deve necessariamente essere considerati vecchi? Sicuramente no, e non solo per
Fausto Brizzi, Marco Martani ed Edoardo Falcone autori di"
Forever Young".
Uno cresciuto con i Rolling Stones, David Bowie o gli Alphaville è un sessantenne uguale a chi crebbe insieme a Frank Sinatra, Mina (grandissimi peraltro), Buscaglione o Rabagliati? No, qualcosa è cambiato e sicuramente in meglio.
Chi è più vecchio
Keith Richards o Marco Carta? A guardarli bene... non so.
Su questa serie di considerazioni si basa il nuovo film di
Fausto Brizzi che vuole farci vedere come e perché sempre di più possiamo vedere in giro coppie "miste" composte da toy-boy e milf o da ventenni e maturi signori vicini al traguardo Inps.
Il film funziona sugli incastri e sulle situazioni imbarazzanti ed è ricco di battute e scene divertenti con gli attori che danno il meglio per far funzionare i meccanismi della storia.
I dialoghi sono spesso divertenti ma sono le situazioni affidate alla casualità, che si sviluppano in una cerchia ristretta di persone, a scricchiolare. Questa esigenza di alimentare o chiudere le vicende dei personaggi facendoli incontrare o scoprendo che si conoscono per vie traverse, spesso rende poco verosimile una storia che in generale potrebbe essere lo specchio di una situazione sociale corrente e diffusa. Mostrare una bella inquadratura totale di Roma, con Colosseo e Fori, e subito dopo scoprire che il Toy-boy conosciuto per caso in tutt'un altro contesto, è il figlio di una cara amica, va giù con difficoltà e per un passo in avanti della storia ce n'è uno all'indietro ogni volta che ci imbattiamo in un evento così "casuale", scuola Vanzina.
Attori in grande spolvero con
Lillo e Teo Teocoli in testa al plotone, ma anche con
Fabrizio Bentivoglio e Sabrina Ferilli cresciuti, da "
Americano Rosso" in avanti, in quel cinema italiano degli anni 90 testimone di una disillusione generazionale al centro proprio di questo cambiamento di abitudini.
05/03/2016, 09:57
Stefano Amadio