Fondazione Fare Cinema
!Xš‚ť‰

Note di regia di "Lettere dal CIE"


Note di regia di
E’ veramente difficile spiegare cosa sono i Centri di identificazione ed espulsione (CIE), perché č difficile tracciarne i confini tecnico – giuridici, e costituiscono una “zona grigia” della legge italiana. Alti livelli di sicurezza, filo spinato, cani e fanali, militari e gabbie a cielo aperto, sono i tratti distintivi dei CIE. I trattenuti hanno pochi contatti con l’esterno, soprattutto chi non ha parenti in Italia, vivendo in un limbo di angoscia e paura.
I migranti reclusi vengono classificati come “ospiti” dalle forze dell’ordine e dagli staff interni delle cooperative che gestiscono i CIE. In questo modo migliaia di donne e uomini ogni anno vengono privati della libertŕ con il trattenimento forzato nei CIE, e poi espulsi.
Il lavoro č nato circa tre anni fa (fino ad allora l’ingresso ai giornalisti era vietato), ed č stato sviluppato tra il CIE di Roma Ponte Galeria e Bari Palese. La prima sensazione che mi ha colpito č stato il disorientamento totale dentro ai CIE, e l’incapacitŕ di trovare dei punti di riferimento psicologici e immaginari per poter spiegare a me stesso il luogo che stavo visitando.

Mario Badagliacca