Luca Argentero in "Poli Opposti" di Max Croci
Ci puoi mettere l'eleganza, il romanticismo, 30 rose rosse e un viaggio a Parigi (che non c'è...), ma la sostanza non cambia: la commedia sentimentale italiana rimane inchiodata alle belle facce dei protagonisti.
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Poli opposti", scritto da ben otto sceneggiatori otto, che per carità sono anche brave e simpatiche persone, comincia con il racconto dei personaggi. Ma ormai si va oltre la voce narrante: i "fantastici otto" si superano e offrono al regista
Max Croci la possibilità di far parlare i due personaggi principali direttamente al pubblico, sguardo in macchina, per spiattellare il proprio carattere senza dare allo spettatore il minimo gusto della scoperta: uno è così, l'altra è colà e via, senza sforzo verso la meta.
Anzi uno sforzo lo spettatore deve farlo, quello di sopportare il settantesimo psicoterapeuta protagonista di una commedia italiana. Ragazzi, ma quanti ne abbiamo visti? Tutti lì, con i loro buffi pazienti a raccontare cose ridicole (non da ridere), sempre pronti a capire tutto della vita degli altri e a incasinare la propria, scatenando i soliti meccanismi narrativi, le solite gag, usando una professione dai mille paletti, seria e difficile per dare occasione a tutti, cretini compresi, di dire la loro a voce alta. Una domanda: ma ci andate al cinema voi che scrivete sceneggiature?
E poi la storia. Facendo finta di dimenticare l'introduzione già accennata, sin dal primo incontro, anzi sin dal manifesto, sappiamo che
Luca Argentero e Sarah Felberbaum, malgrado il titolo, finiranno per piacersi e che tutto ciò che accade è positivo e funzionale alla loro storia. Anche un incidente stradale che sembra tragico, finisce con due gessi, qualche benda elastica e la "fortuna" di farli incontrare di nuovo.
Il debutto al lungometraggio di
Max Croci è condizionato da una sceneggiatura sinceramente troppo leggera, buonista e con dinamiche viste e riviste. Nel complesso la direzione degli attori e la scelta di colorare tutto di romantico e sofisticato ha un suo perché, anche se in qualche scena (sul pianerottolo o alla festa, davanti alla porta del bagno) il regista perde l'orientamento e tra campi e controcampi un po' azzardati ci offre punti di vista discutibili.
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Poli Opposti" è una commedia romantica che ci convince sempre di più che in Italia le occasioni ci sono ma che non sempre vengono colte in tutti gli aspetti creativi e produttivi.
05/10/2015, 16:14
Stefano Amadio