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MAURO C'HA DA FARE - Un'improvvisa e inaspettata follia


Protagonista della commedia di Alessandro Di Robilant ambientata in Sicilia è Mauro, trentatreenne plurilaureato che, dopo anni di concorsi e lunghe attese impazzisce e cambia completamente abitudini. Da serio e pacato figlio e fidanzato, Mauro si farà travolgere da una serie di paranoie che lo porteranno a poco a poco ad essere sempre più solo. Una divertente produzione indipendente ben interpretata da Carlo Ferreri.


MAURO C'HA DA FARE - Un'improvvisa e inaspettata follia
Anni di grande studio, ambizioni accademiche e pulizia morale, per poi scoprire con i propri occhi che certe cose saranno sempre irraggiungibili se non conosci qualcuno pronto a darti un "aiutino". Qualcosa che può far male. Tanto male da arrivare a far "esplodere" anche la mente del più brillante e innocuo giovane di provincia.

Questo ciò che capita a Mauro, trentatreenne plurilaureato protagonista della commedia "Mauro c'ha da fare" di Alessandro Di Robilant. Una fidanzata di lunga data, due genitori amorevoli e degli amici affezionati. Per vivere una vita felice a Mauro non manca niente, quasi niente. Ciò che dopo tanti anni ancora non arriva è il lavoro, quello tanto desiderato e che, in fin dei conti, gli sarebbe anche dovuto. Un'ossessione che gli farà scattare la scintilla della follia.

Abbandonato dalla ragazza, messo alle strette dalla madre, preso in giro dai colleghi di una temporanea occupazione e considerato pazzo anche dai compagni del calcetto, dopo aver fatto terra bruciata attorno a se, Mauro potrebbe rischiare di finire proprio come il vicino che spia da dietro la tenda di camera sua, vecchio e solo. Ma il destino sembra avere altri piani in serbo per lui.

Nonostante il basso budget e il carattere indipendente della produzione, Di Robilant dirige una commedia divertente e ben scritta, che funziona soprattutto grazie all'ottima prova da protagonista di Carlo Ferreri. Un'interpretazione spesso sopra le righe, funzionale a mettere in scena le più improbabili paranoie, che si tratti dei piselli verdi, dell'odio verso le istituzioni o delle telenovele da tv regionale.

Una storia fortemente siciliana, che tocca temi e luoghi comuni della cultura meridionale in modo leggero e intelligente, a partire dalla disoccupazione citata ironicamente già nel titolo, senza però voler fare "la morale" a nessuno.

Per ora in sala dal 18 giugno presso il Filmstudio di Roma, nella speranza che possa essere solo l'inizio di una fortunata programmazione.

20/06/2015, 15:20

Antonio Capellupo