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CANNES 68 - "YOUTH" la Giovinezza di Paolo Sorrentino


Presentato in Concorso il terzo film italiano di questa edizione. Una prova maiuscola degli interpreti principali con dialoghi, temi e personaggi di assoluta brillantezza. Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda per un cast interamente internazionale dopo "This must be the Place". In sala da oggi, 20 maggio, distribuito da Medusa


CANNES 68 -
Michael Caine e Harvey Keitel in "Youth"
È una passeggiata in montagna insieme a dei grandi interpreti, tra psicoanalisi e citazioni cinematografiche, il nuovo film di Paolo Sorrentino.
Alla consueta abilità stilistica si unisce questa volta una grande perizia di scrittura che riesce a rendere leggera la vacanza in Svizzera, non certo il massimo del divertimento, di un gruppo di persone; protagonista Fred Ballinger (Michael Caine), ottantenne direttore d'orchestra in pensione che insieme all'amico regista Mick Boyle (Harvey Keitel), anche lui intorno agli ottanta ma ancora sul punto di girare un nuovo film, si pone una domanda fondamentale per l'età: come sarà il domani.

Ripercorsa tutta la vita attraverso incontri, racconti e aneddoti Ballinger intuisce che se il passato è sempre più difficile e inutile da ricordare, nel futuro non c'è solo la morte.

Sorrentino scrive e dirige con ironia un gruppo di grandi interpreti, andando a sottolineare considerazioni da persona molto più matura della sua età, utilizzando spesso, probabilmente senza intenzione, situazioni viste in film recenti. Se la domanda insistente che si pone un attore (Paul Dano) sull'essere legato per tutta la vita a un personaggio famosissimo ma di scarso spessore interpretato ad inizio carriera ricorda da vicino quella che si pone Michael Keaton in "Birdman" (ma anche l'uomo che levita...), le parole di Harvey Keitel sulla non indispensabilità di fare un nuovo film per un regista, ricordano molto il distacco e le riflessioni di Nanni Moretti nel suo ultimo film "Mia Madre".

Ruolo importante in "Youth" lo hanno le donne che in fondo, tra amori di una vita e bellezze che potrebbero ridarne una nuova di zecca, sono il filo che lega le storie dei due amici, argomento sempre attuale sia nella memoria sia nel presente. Rachel Weitz è bellissima e sofferente, Jane Fonda ha la grinta e l'appela di una trentenne e la miss universo di Madalina Ghenea, be' "non è affatto stupida".

Il regista dedica nei titoli di coda il film a Francesco Rosi, ma rende omaggio all'interno del film ad altri due registi Mario Monicelli e Carlo Lizzani.

20/05/2015, 15:22

Stefano Amadio