Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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SEEYOUSOUND 1 - IL NEMICO, storia di un 'breviario partigiano'


SEEYOUSOUND 1 - IL NEMICO, storia di un 'breviario partigiano'
Il Nemico – Un Breviario partigiano mostra parole, riflessioni, storia, musica viscerale e personaggi veri, e lo si gusta in modi diversi se si parte da differenti prospettive.

Si può essere fan dei CCCP (e/o dei CSI, e/o dei Post CSI): e allora ci si accinge a sentire musica, a pendere dalle labbra degli artisti e delle loro "programmatiche" dichiarazioni, a vederli suonare ma soprattutto interagire; e allora si finisce la visione soddisfatti.

Oppure si può essere interessati in particolare alla storia della Resistenza: e allora si ascoltano racconti di partigiani, di fascisti, si vedono monumenti ai caduti (coinvolgente lo sguardo su quello di Reggio Emilia, dal quale le serie di piccole foto osservano instancabili il passante, e sono le foto di Folgore, Lampo, Fifa, nomi di battaglia di ragazzi che – si commenta – ci sarebbe da chiedersi se sapessero di combattere “per la libertà e l’indipendenza del popolo italiano”), si entra a casa dei fratelli Cervi (antifascisti), si ascoltano storici approfondire il concetto di eredità fascista e di alibi; e allora si finisce la visione soddisfatti.

Infine ci si può avvicinare al documentario senza aspettative, senza attese, senza interessi particolari: e allora ci si sente accompagnati in un caleidoscopio, dove l’integrità del pensiero si sviluppa in mille rivi (la scrittura, la musica, l’approfondimento storico, le ideologie, il contesto naturale, l’eredità familiare e nazionale) mantenendo la sua forza sia in solitudine sia nel confronto, nel trascorrere tra le brume e le colline di Reggio Emilia; e allora si riceve comunque qualcosa.

Partendo da un campo strettissimo su Massimo Zamboni (co-fondatore dei CCCP/CSI/Post CSI), colto a concludere la stesura del libro nel quale racconta la storia di suo nonno, la camera segue le sue riflessioni e lentamente raggiunge il gruppo, nella formazione che oggi prende il nome di Post CSI: Massimo Zamboni – appunto –, Gianni Maroccolo, Francesco Magnelli, Giorgio Canali e Angela Baraldi. L’occasione è un vero evento: dare vita a nuovi brani per mettersi alla prova e dimostrare, vent’anni dopo l’uscita di “Materiale resistente 1945-1995”, una immutata “resistenza”. "Resistere è: insistere di esistere", è lo slogan di questa nuova esperienza, e il nocciolo è tutto qui.

Naturalmente non mancano sprazzi di ricordi (nelle parole, nello sfogliare dischi e fotografie, nell’accostare – a volte – le immagini di concerti passati a quelli recenti) ma tutti funzionali a trovare una continuità nel rinnovarsi, non di guardare indietro.

Tre i momenti magici, e sono tutti musicali: il vagare inquieto della camera tra i palchi e i corridoi fatiscenti del magnifico Teatro sociale di Gualtieri (vero gioiello, scelto come sala prove ma parte in causa nel creare l'atmosfera perfetta) sulle note di "Vorremmo Esserci"; il momento creativo al quale assistiamo (privilegio!) seguendo la sessione di prova di una delle nuove canzoni, "Il Nemico", durante la quale viene “creata” l’elaborazione musicale del testo; la magnifica ed intensa esecuzione finale.

Chi è il “nemico”? Chiunque. Basta averlo per potersi cimentare.

16/05/2015, 08:15

Sara Galignano