!Xš‚ť‰

"Salvatore Giuliano” e “Le mani sulla cittŕ" nel
Circuito D’Autore di Apulia Film Commission


Mentre il Bif&st di Bari si prepara a presentare il suo grande tributo al maestro Francesco Rosi, scomparso poco piů di un mese fa, il Circuito D’Autore di Apulia Film Commission prosegue nella proposta del ciclo “Cinema ritrovato” questo mese dedicato proprio a Rosi.

Da lunedě quindi nelle sale D’Autore saranno proiettati due diversi titoli cult del regista quali “Salvatore Giuliano” (1962) e “Le mani sulla cittŕ” (1963), ancora una volta nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna.

Il programma prevede quindi: al Nuovo Splendor di Bari lunedě 9 febbraio “Le mani sulla cittŕ” (spettacoli 18.30; 20.30; 22.30); all’ABC di Bari e all’Opera di Barletta martedě 10 febbraio “Salvatore Giuliano”, mentre martedě 17 febbraio “Le mani sulla cittŕ” (spettacoli h 18.30 e h 21.00); al Piccolo Osservatorio Garzia di Terlizzi venerdě 13 febbraio “Salvatore Giuliano” e venerdě 20 febbraio “Le mani sulla cittŕ” (spettacolo unico h 21.00); al Db d’essai di Lecce lunedě 16 febbraio “Salvatore Giuliano” e lunedě 23 febbraio “Le mani sulla cittŕ” (spettacoli h 19.00 e h 21.00)

Il mio scopo era la tragedia umana scaturita dai rapporti tra Giuliano e gli altri siciliani, tra Giuliano e i carabinieri, tra Giuliano e la vera politica italiana di quell’epoca”. Cosě si espresse Rosi a proposito di “Salvatore Giuliano”, considerabile il capolavoro politico del cinema italiano, che ebbe – tra l’altro – il merito di favorire l’istituzione della Commissione nazionale d’inchiesta sulla mafia. In quello che č uno dei suoi film manifesto di impegno civile e politico, Rosi interroga l’Italia tra guerra e dopoguerra, il legale che incrocia l’illegale, attraverso la storia del bandito separatista (poi venduto alla mafia del latifondo) "Salvatore Giuliano".

Ne “Le mani sulla cittŕ” invece Rosi conduce lo spettatore nella Napoli degli anni della ricostruzione, scacchiera del potere corrotto. All’inizio c’č il crollo di un immobile e l’apparente caduta in disgrazia d’un costruttore: che perň sa molto bene come si compra e ci si vende tra i banchi della politica locale, e stringendo molte mani sporche viene nominato assessore all’edilizia. Se "Salvatore Giuliano" era “un cono d’ombra” (Michel Ciment), “"Le mani sulla cittŕ"” č alla fine una parabola lampante sulla politica come arte della presa di potere: “volevo mettere in evidenza quelle che erano le collusioni tra i vari poteri, tra potere economico e potere politico, rendere chiaro come una cittŕ fosse regolata da questo rapporto”, come disse Francesco Rosi.

08/02/2015, 14:56