Note di regia del cortometraggio "MAtHIEU"

La difficoltà di esprimere veramente se stesso all’interno della società di oggi. Questo è il tema al centro del cortometraggio Mathieu. Scritto appositamente per l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Mathieu è una commedia surreale, che vuole chiudere una trilogia iniziata nel 2006 con il mio primo cortometraggio Armando e continuata nel 2008 con L’amore non esiste. Protagonisti che rappresentano apparentemente persone qualunque, ma che sono invece caratterizzati da un elemento di surrealtà. Armando, senza ingrassare, aumentava di peso a dismisura, finendo alla fine addirittura per sprofondare sotto il carico della sua sensibilità. Solo, il protagonista de L’Amore non esiste, spegneva l’amore al suo passaggio facendo litigare coppie che fino ad un attimo prima si stavano baciando passionevolmente. Mathieu, francese sui trent’anni, non riesce mai a contraddire chi gli sta di fronte, non può che soddisfarlo in qualsiasi modo. Mathieu ha capito che nella vita per essere amato da tutti, per non avere problemi, bisogna dare agli altri quello che vogliono. E se forse questo lo abbiamo capito tutti, per Mathieu la questione si è fatta un po’ più complessa. Se un collega è contrario ai tagli del governo sulla sécurité sociale, Mathieu è pronto a scendere in piazza e a manifestare accanto a lui; ma se il collega successivo afferma il contrario, Mathieu non avrà mai odiato tanto chi perde tempo a protestare invece di lavorare. Se qualcuno vuole andare al cinema, a Mathieu qualunque film va bene: dramma o commedia, francese o americano. E se una persona vuole sfogarsi? Chi può ascoltarla meglio di Mathieu? Ma cosa potrebbe succedere se Mathieu un giorno decidesse di ribellarsi? Cosa direbbero i suoi colleghi senza il loro capro espiatorio? E il barbone che lo aspetta con la mano aperta in attesa di una monetina? Insomma, cosa potrebbe succedere se Mathieu provasse finalmente ad essere se stesso?

Massimiliano Camaiti