Fondazione Fare Cinema
!Xš‚‰

IL RAGAZZO INVISIBILE - Normali o Supereroi?


"Ma tu esisti veramente?" è una domanda che durante l'adolescenza ci si può porre sia se si è normali sia se si diventa supereroi. Regia di Salvatores


IL RAGAZZO INVISIBILE - Normali o Supereroi?
Ludovico Girardello e Valeria Golino in "Il ragazzo Invisibile" (foto Claudio Iannone)
Fantascienza per ragazzi ma anche altro. Il nuovo film di Gabriele Salvatores arriva sugli schermi come un esperimento, la visitazione di un genere da noi poco frequentato ma che è sicuramente punto di riferimento fisso per le case statunitensi e da qualche anno anche per le grandi cinematografie europee. I costi certo e la competizione con chi si occupa della faccenda da decenni con un'enorme esperienza accumulata sia tecnica sia artistica diventano un ostacolo, ma il tentativo messo in piedi da Nicola Giuliano, Francesca Cima e Raicinema, potrebbe aprire un filone interessante.

"Il Ragazzo Invisibile" non sfigura, affrontando con furbizia un argomento sensibile come l'adolescenza e provando a deviare sui contenuti quando c'è da spingere sul pedale degli effetti speciali. Malgrado i limiti della produzione, le soluzioni tecniche sembrano del tutto apprezzabili e non sfigurano affatto rispetto ad altri film di budget anche leggermente superiore. Quello che purtroppo denota qualche limite è la storia che in teoria non dovrebbe avere limiti finanziari per una stesura originale e di qualità. personaggi ed eventi sembrano mai del tutto originali con alcune situazioni che ricordano molto da vicino altri film, magari di culto, senza essere soltanto ispirazione o citazione colta e ironica ma rischiando di essere solo un prestito che si spera di non dover restituire.

Così, tra la bottega del venditore di costumi che fa tornare alla mente Gremlins, il racconto che fa scoprire i fenomeni che ricorda X-Men, un coinvolgimento dei ragazzi molto simile a Kick-Ass e un'immagine proiettata nel cielo in stile Batman, si finisce per avere gli episodi chiave non funzionali al crescendo del film.

L'àmbito molto americanizzato della scuola, con comportamenti forse troppo delinquenziali all'interno di una struttura piuttosto d'élite, riesce a mostrare situazioni interessanti con i ragazzi che si pongono le giuste domande sull'esistenza e sui continui dubbi che li assalgono.

Il film, forse grazie all'abilità di Salvatores, riesce ad avere un suo carattere specifico, lasciando soddisfatti malgrado i compromessi, dove quelle che potevano essere carenze superano tranquillamente la sufficienza mentre gli aspetti creativi, su cui si doveva aumentare la ricerca e la sperimentazione, sembrano essere lasciati in un secondo piano tipico del nostro cinema.

In sala dal 18 dicembre con 01 Distribution.

01/12/2014, 17:20

Stefano Amadio