Quando Nicola ci ha sottoposto l’idea del film, espressa in tre intense paginette, abbiamo subito avvertito che l’intuizione era sincera, forte, fresca, coraggiosa. Volevamo un progetto che potesse aspirare a un pubblico di adulti e, principalmente, di giovani e giovanissimi. E, perché no, anche a un pubblico internazionale. Cosa c’è di più internazionale di un Paese come l’Italia, che da sempre è entrata a far parte dell’immaginario collettivo per la sua Bellezza, Natura, Arte, Storia… Un’Italia che oggi interessa al Mondo, poiché crocevia di tante e diverse problematiche che segnano questo difficile momento dello sviluppo del Pensiero e dell’Etica del Pianeta. Crocevia di Popoli, Religioni, Economie, di problematiche legate all’Ambiente e al Lavoro. L’Italia, piaccia o non piaccia, è sempre stata un pezzetto – bello anche nella sua forma – di Pianeta, che ha aiutato lo stesso a orientarsi nei momenti salienti della Storia, con i suoi Pensatori, i suoi Maestri e, in tempi più recenti, con i suoi grandi Autori del Cinema. Perché non ipotizzare che il tanto auspicato ritorno dell’Italia a un ruolo centrale del Pensiero, possa partire anche e soprattutto dalla Settima Arte e, con piccoli ma importanti contributi, dai giovani e dal Documentario d’autore, mezzo dalle nuove e straordinarie possibilità di divulgazione?
Sarà un Paese ha ottenuto la qualifica “Film di interesse culturale nazionale” dal MiBAC. Il progetto è stato realizzato interamente da giovani: nessun membro della troupe, nessun capo reparto, ha più di 35 anni. Non è stato facile, ma un’intesa magnifica tra la squadra creativa e la produzione, quella Esecutiva in particolare, ha fatto di questo Viaggio in Italia – filtrato dallo sguardo del piccolo Elia – un lavoro che ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati. Il Fine, in fondo, è nel Percorso, non nella Meta. E il percorso è stato stimolante e formativo, per tutti noi. Speriamo che lo sia anche per i nostri spettatori. Adulti e, principalmente, giovani e giovanissimi.
Indrapur Cinematografica