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FESTIVAL DI ROMA 9 - "Giulio Cesare" l'incontro Stampa


Il nuovo documentario del regista e giornalista Antonello Sarno inaugura la quarta giornata di Festival.


FESTIVAL DI ROMA 9 -
Sulla scelta di raccontare la storia del Liceo Giulio Cesare, in occasione dei suoi 80 anni, il regista ha spiegato: “ Ho scelto di parlare di questa scuola perché ha sempre avuto un’anima di destra e un’anima di sinistra, che si sono scontrate producendo contrasto e confronto. Altre scuole come il Mamiani o il Tasso sono sempre state più omogenee dal punto di vista ideologico, e quindi drammaturgicamente meno interessanti. In tante scuole ci sono tanti campanili che guardano con invidia questo posto. Nella storia di una grande scuola c’è la storia di un grande Paese. Questo era il taglio del nostro lavoro, che voleva mischiare intrattenimento, storia, attualità ed informazione. Mi auguro di esserci riuscito”.

È successivamente intervenuto Antonello Venditti, anche lui come Sarno ex studente del Giulio Cesare, che ha fatto cenno al senso di appartenenza collettivo a questa scuola: “ Il Giulio Cesare, attraverso le sue storie, rappresenta lo spaccato di questo paese. Penso che oggi sia un tempo diverso rispetto a quando ho scritto canzoni come Compagni di scuola. Se fosse rimasto uguale ad oggi non ci sarebbe questa arietta pacata. Da sempre ho percepito un forte senso di appartenenza a questa scuola, anche nelle parti opposte. La scuola serve a conoscerci profondamente, aldilà degli schieramenti”.

Anche Marco Pannella ha parlato con entusiasmi di questa scuola: “ Sono molto grato di essere qui oggi. Se ripenso al Giulio Cesare, mi vengono in mente i miei professori, con i quali i rapporti non sono mai stati superficiali. Ho vissuto quegli anni come questi. Arrivai in questa scuola verso Pasqua, mi ero smarrito facendo sega molte volte. Ricordo questa scuola con professori come Giaffè e Indelicato, in particolare, e con alcuni compagni ritrovati”.

Infine, facendo riferimento alla cabina di proiezione, istituita nel ’36 con finalità di propaganda, Sarno ha rivelato: “Non è un caso che la cabina che un tempo serviva a fare propaganda Fascista, sia stata poi utilizzata, quando arrivai io, per schieramenti completamente opposti. Ho voluto raccontare questa storia e i cambiamenti che ne sono derivati. Sono stato accolto molto bene e ringrazio la produzione per questo”.

22/10/2014, 15:26

Margherita Pucello