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BOLOGNA 2 AGOSTO... I GIORNI DELLA COLLERA


Diretto da Giorgio Molteni e Daniele Santamaria Maurizio, il film sul peggior episodio di violenza fascista del dopoguerra arriva al cinema. Un cast ricco di attori che non riescono però a risultare del tutto credibili e coinvolgenti, forse per colpa di una sceneggiatura un po' troppo didascalica. Con Giuseppe Maggio, Marika Frassino e con Martina Colombari e Lorenzo Flaherty, prodotto da Virginio Moro, sarà in sala da giovedì in 50 copie distribuito da Telecomp Planet


BOLOGNA 2 AGOSTO... I GIORNI DELLA COLLERA
"Bologna 2 Agosto...": la rapina al portavalori
È meritevole l'esigenza di dover raccontare una storia buia come quella che portò alla strage di Bologna. Altro conto è riuscire a realizzare un film che appassioni e coinvolga, capace magari di informare chi non ne sa molto, come i giovani, dando una mano a non fare confusione.

"Bologna 2 agosto... i giorni della collera", appare come un ritratto semplice e didascalico di una situazione che non lo fu affatto. Gli intrighi italiani di potere che usarono le azioni terroristiche di destra per destabilizzare lo Stato, indignano ma hanno un loro potenziale fascino narrativo e metterle in scena nel modo giusto al cinema è da sempre forse l'unico modo per poterne parlare. Dai film di Giordana fino addirittura a Piazza delle Cinque Lune di Martinelli, ricostruire ipotesi e svelare retroscena aberranti è stato un modo indovinato di raccontare gli eventi di quegli anni.
Giorgio Molteni e Daniele Santamaria, lavorando su una sceneggiatura di Fernando Felli, non hanno affondato troppo la lama, lasciando poco spazio all'immedesimazione e cercando la costruzione di un quadro privo di giudizi. Ma, nel caso specifico del terrorismo, non giudicare significa comunque esprimere un giudizio, gettando ogni evento e ogni persona in un calderone che finisce per confondere le idee a coloro a cui si avrebbe voluto chiarirle.

Il film è l'evidente frutto di un grosso sforzo produttivo, meritevolmente privo di contributi pubblici, ma su alcuni fronti paga una scelta di regia piuttosto televisiva (molto pensata per lo spettatore), e una ricostruzione del tempo incompleta nei costumi, nelle scenografie e nelle acconciature che ricordano vagamente il periodo ma non lo dipingono perfettamente. Sono dettagli che forse nota solo chi c'era (purtroppo...) ma che di sicuro, se completi, fanno la differenza e aiutano a fare spettacolo.
Anche gli interpreti ce la mettono tutta per sembrare credibili ma spesso i dialoghi, spesso l'azione, spesso l'aspetto un po' fuori tempo, non li aiutano affatto nel lavoro. Appaiono un po' tutti come attori di oggi che si muovono, sistemati a grandi linee, come persone d'allora.

Malgrado la ricostruzione un po' povera, la regia piuttosto televisiva e una sceneggiatura che approfondisce poco, "Bologna 2 agosto..." ha il merito di lasciare una flebile luce accesa su un periodo così triste del nostro recente passato.

26/05/2014, 20:06

Stefano Amadio