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L'AnGoLo StraNieRo - "12 Anni Schiavo"


Steve McQueen dopo "Hunger" e il controverso "Shame" realizza un biopic sulla schiavitù. Un uomo che ha conosciuto sia il bene della libertà sia l’ingiustizia della schiavitù.


L'AnGoLo StraNieRo -
"12 anni schiavo", candidato a nove premi Oscar e vincitore del Golden Globe come miglior film, è ispirato alla vera storia di Solomon Northup, interpretato da Chiwetel Ejiofor, un musicista nero istruito e uno dei pochi che all’epoca riuscirono a raccontare al mondo che cosa fosse veramente la schiavitù. Scritto un anno dopo la liberazione di Northup, e nove anni prima della guerra civile, il libro divenne un elemento chiave nel dibattito sul futuro della schiavitù.
“Sapevo che all’epoca non era raro che i neri nati liberi negli stati del nord fossero rapiti e venduti come schiavi al sud. Ma solo in seguito ho scoperto che esisteva un’autobiografia che raccontava proprio quell’esperienza” ha detto il regista.

Nell’adattamento cinematografico, McQueen si cimenta nel difficile compito di evitare i toni melodrammatici e raccontare al meglio l’odissea di un uomo che cerca di sopravvivere all’oppressione dei proprietari terrieri durante i 12 anni di prigionia in diverse piantagioni della Louisiana. Nella sequenza-clou di tutto il film, Solomon viene lasciato appeso a un cappio con i piedi che sfiorano appena il terreno, e per ore resta così, lottando per non soffocare, mentre intorno a lui i bambini giocano al sole.

Ma quando si cerca di mitizzare certe figure il rischio di cadere nella retorica progressista e nella concitazione enfatica sembra inevitabile. Così McQueen non tradisce il suo stile visivo, le inquadrature sono di estetismo superbo anche nelle scene più brutali, ma esagera nella caratterizzazione stereotipata degli schiavi neri, di abolizionisti bianchi dal cuore tenero ( il canadese interpretato da Brad Pitt), e di perfidi mercanti di schiavi che credono di essere la versione di Dio in terra, come il possidente di Michael Fassbender .

Rimane comunque un classico moderno perché lo schiavismo non si identifica solo con i negri che lavorano nei campi di cotone, ma con un sistema fondato sulla distruzione della volontà e la disumanizzazione, in qualche modo precursore dell’economia globale e della politica americana nell'era Obama.

21/02/2014, 15:40

Monica Straniero