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FdP 54 - Cecilia Mangini: "Dopo anni che non giravo è
stato un momento indimenticabile e molto importante"


FdP 54 - Cecilia Mangini:
"Il Festival dei Popoli ama Cecilia Mangini" - ha, così, introdotto l'incontro con Cecilia Mangini e Mariangela Barbanente, Alberto Lastrucci, direttore artistico del Festival dei Popoli - "perché tu accompagni il festival fin dagli inizi e quindi è particolarmente emozionante potervi dire grazie per questo nuovo film, anche a Mariangela, evede di Cecilia alla macchina da presa dopo un lungo periodo di tempo. In Viaggio con Cecilia, già il titolo è interessante e intrigante perché quello che mi ha più colpito è questo spirito con il quale vi siete messe in viaggio. Vedo nel film due ragazze che entrano nella vita con curiosità, felici di raccontare una terra e un paese che vi appartiene perché ci siete nate, ma il film è anche una lezione su come il documentario deve essere, un opera che vede la figura del regista molto presente nel film. Il cineasta oggi ha un compito molto importante che è quello di raccontare il presente e una realtà difficile ma ricca di speranza".

"Tutto quello che hai detto fa parte del vero documentario, che significa approfondire, trovare discutere, mettere in gioco tutto per far capire a questo paese in quale situazione si trova, è un dialogo con il Paese" - ha replicato Cecilia Mangini. "Ritengo che molto documentarismo purtroppo ha cercato di mettersi in gioco con la psicologia delle persone. Tutto questo è stato ininfluente perché il vero compito del documentario è quello di dare la possibilità di capire e di reagire. Se qualcuno vuole reagire, vada a vedere dei documentari e sicuramente agirà, è una profezia molto facile".

Mariangela Barbanente ha dichiarato: "Questo documentario è una co-regia e come tutte le co-regie si ciba e si alimenta del confronto continuo. Quando ho avuto la prima idea per il soggetto doveva essere un film incentrato su Cecilia e sulle origini comuni che abbiam, voleva essere un film molto più intimista, è stata poi la Mangini attraverso i sopralluoghi i viaggi, il montaggio e la sua energia a voltare lo sguardo verso l’esterno e quindi verso la gente che avevamo intorno. Quella è stata la vera scelta importante del film. Uno sguardo sul sociale e sul nostro paese".

"La prima sequenza del film che abbiamo girato è stata quella delle cozze, mi sono svegliata all’alba, nel momento più bello per la luce, dopo anni che non giravo, quello è stato un momento indimenticabile e molto importante per me. Quello è per me documentario. Il senso stesso della luce e del viaggio" - ha concluso Cecilia Mangini.

30/11/2013, 19:27

Duccio Ricciardelli