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TFF 31 - Gran Premio Torino a Carlo Mazzacurati


Il regista sarà a Torino per presentare il suo ultimo lavoro, "La sedia della felicità"


TFF 31 - Gran Premio Torino a Carlo Mazzacurati
Il Torino Film Festival attribuirà quest'anno il Gran Premio Torino a Carlo Mazzacurati, che presenterà inoltre il film La sedia della felicità, incluso nella sezione Festa Mobile.

Nato a Padova nel 1956, Mazzacurati studia al Dams di Bologna e nel 1979 realizza il suo primo film, Vagabondi (in 16mm), che nel 1983 viene premiato al festival milanese Filmmaker Doc. Come regista, vince il Leone d’argento nel 1994 alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia con il film Il toro. Altre sue opere di successo di pubblico e critica sono: Vesna va veloce (1996), La lingua del santo (2000), La giusta distanza (2007), La Passione (2010).

La sedia della felicità è il suo nuovo film, una caccia al tesoro stralunata che attraversa un Nordest abitato da una bizzarra umanità, è un impasto tra commedia pazzesca e film sentimentale.

Carlo Mazzacurati sarà a Torino per ricevere il premio domenica 24 novembre, durante la presentazione del suo film.

Nei film di Carlo Mazzacurati si snodano le caratteristiche, i vizi, le intuizioni, la generosità e la meschinità di un popolo che, raschia raschia, forse non è cambiato tanto dagli anni Cinquanta (quando, più o meno, ha cominciato a riconoscersi come nazione), e se mai è cambiato in peggio, diventando, dagli anni Ottanta a oggi, ancora più confuso e disperato.

Gli arroganti, i potenti, non fanno per Carlo Mazzacurati. I suoi «cattivi» sono immersi nell’anonimato banale e spesso, all’origine, sono dei poveracci tali e quali agli altri.

Le sue «vittime» sono un rimprovero doloroso alla nostra intolleranza e alla nostra cecità. I suoi «eroi» sono persone comuni, magari un po’ stanche, che incappano per caso in qualcosa che li costringe ad andare alla ricerca di un senso.

L’unico vero atto di eroismo che compiono è non tirarsi indietro davanti a questa ricerca. Possiamo farlo tutti: è sufficiente che, complice la provincia con la sua lentezza, ci fermiamo per pensare e, magari, per opporre dei rifiuti o accettare delle scommesse.

Carlo Mazzacurati lo fa da sempre nei suoi film: scommette sulle nostre possibilità di sopravvivenza e di onestà, scommette che, sotto sotto, siamo ancora «buoni».

20/11/2013, 14:32

Sara Galignano