Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia del documentario "Aishiteru My Love"


Note di regia del documentario
Raccontare l’adolescenza al di fuori di clichè e stereotipi è il nucleo di cui si nutre il lavoro "Aishiteru My Love". L’occasione mi è stata offerta da un laboratorio teatrale tenuto all’interno di una scuola in cui orbita un gruppo di ragazzi, talvolta problematico, ma non particolarmente difficile.
Sono piccole storie con le loro disarmonie, quelle che ho scelto di ritrarre, aderendo alla realtà nella sua semplicità e ruvidezza, senza mai modificarla o piegarla ai fini del racconto. In questo senso è stato un work in progress consapevole dei rischi e delle possibilità, in termini di immediatezza, offerte dai ragazzi.
La scelta di affidare il punto di vista del racconto ad un adulto, Giuseppe, coordinatore del laboratorio teatrale, non è un caso.
Il mondo esterno, sebbene escluso dall’orizzonte visivo del lavoro, penetra con tutta la sua forza e le sue problematiche nei discorsi di Francesco, Helena, Erika, Aisha, e di tutto il gruppo, facendo percepire che le storie di questi ragazzi sono spesso caratterizzate da rapporti familiari complicati, oltre a difficoltà sociali ed economiche che possono facilmente tagliare le gambe a sogni e ambizioni.
L’esigenza dunque di offrire e far fiorire in loro passioni e interessi, come avviene in questo caso con il teatro, viaggia di pari passo con il compito educativo legato alle materie di studio. Da questo sforzo “extra”, talora controcorrente, emerge il valore di quegli adulti che, seppur con i loro umani limiti, trascendono il loro specifico ruolo di mentore didattico e offrono ai giovani importanti figure di riferimento.
Un’ultima nota. Aishiteru significa ti amo in lingua giapponese. E l’amore è il grande tema sempre sospeso sopra tutte le vicende umane, come ogni adolescente ben sa.

Stefano Cattini"