Note di regia di "Summer 82 When Zappa Came to Sicily"


Note di regia di
Ragazzi di tutte le generazioni hanno i loro idoli, io ho avuto l'eclettico musicista e compositore americano Frank Zappa. Sono cresciuto in un piccolo paese in provincia di Palermo e a quattordici anni ho cominciato a suonare la chitarra; la musica ha rivestito per me un ruolo di emancipazione e di distacco da un contesto gretto, ancora legato alla società arcaica da un lato, e intriso di mafia dall'altro. Sognavo San Francisco, Berkeley e la California e speravo di poter dare un giorno il mio contributo al cambiamento sociale attraverso la musica.

Zappa rappresentava per me la ribellione e la modernità: amavo il suo umorismo dissacrante e il modo in cui mettteva accanto stili musicali contrastanti, al di là di tutte le etichette. Attingeva da tutti i generi, li fagocitava e li rielaborava fuori contesto. Il funk, il jazz, il pop, nelle sue mani diventavano altro, “il suo suono”, il punto di congiunzione più forte tra le musiche del '900, dal pop alla musica colta. Per me che indago da diversi anni i mondi del documentario, del cinema di finzione e della videoarte per fonderli insieme, Zappa è il perfetto esempio di “esploratore di linguaggi”. Il film lega la mia storia privata a quella del musicista, che nel 1982 si trovava in tour in Italia. La tappa conclusiva era Palermo, il giorno del mio compleanno, il 14 luglio, che è anche la festa di Santa Rosalia, patrona della città, e io stavo facendo il servizio militare ad Aviano.

Mio padre, di ritorno dalla Germania, decise di venirmi a prendere e fare strada insieme verso Palermo. Questo viaggio si intreccia con quello di Zappa e del suo amico Massimo Bassoli, che racconta tutte le peripezie di quel tour. E si lega anche con il viaggio della famiglia di Zappa oggi in Sicilia, alla riscoperta delle proprie origini. E in fondo racconto questa storia per ricordarmi di mio padre che morì due mesi dopo quell'unico viaggio insieme, un viaggio lungo un giorno.

Salvo Cuccia