Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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Note di regia del film "Bateau Ivre"


Note di regia del film
"Bateau Ivre" nasce dal desiderio di tracciare il legame storico e culturale esistente tra il nord e il sud del mondo a partire da un gruppo d'immigrati che tentano d'integrarsi nell'area urbana di Bruxelles. Il battello che percorre il canale Bruxelles-Charleroi è metafora della deriva morale della società rappresentata dal protagonista. All'esterno il cambiamento del paesaggio esprime questo stesso concetto e conferisce alla storia un valore universale. I colori, infatti, che inizialmente sono caldi e avvolgenti confluiscono lentamente in un'unica cromia che attribuisce alle immagini una sottile deformazione drammatica.
Non appena siamo entrati in contatto con questo gruppo d’immigrati abbiamo percepito una grande ricchezza e un’urgenza di raccontarsi. Le loro reazioni alle provocazioni di Jean-Michel ci hanno spiazzato in un primo momento. Poi, però, ci siamo resi conto che lì si trovava il valore umano e il cuore della nostra ricerca artistica.
La scelta di concentrarsi sul romanzo "Cuore di tenebra" è stato quasi un approdo naturale. Il capolavoro del novecento raccoglie in sé le contraddizioni della cultura occidentale all'epoca del colonialismo e rimane un testo fondamentale per la comprensione di determinati meccanismi sociali della contemporaneità.

Il lungometraggio si snoda su un montaggio alternato. La sovrapposizione di una voce narrante alle immagini plastiche del canale si avvicenda alle scene che si si svolgono all'interno del battello, tutto ciò permette d'individuare un doppio livello di lettura e d'interpretazione. La voce off propone un testo ispirato a "Du trop de réalité" di Annie Le Brun e alle teorie filosofiche di Foucault, Deleuze e Pierre Bourdieu e rappresenta una sorta di contrappunto narrativo. La giovane donna esplicita come non sia mai riuscita a superare le forme di dominazione della cultura occidentale che hanno imprigionato il suo corpo, i suoi desideri e la sua immaginazione. Il suo racconto simboleggia il nodo di contraddizioni insito nella società contemporanea, il segmento d'immobilismo che da tempo la contraddistingue a livello sociale impedendone l'evoluzione.

Abbiamo deciso di intitolare questo film “Bateau Ivre” come omaggio alla poesia di Rimbaud.

Chafik Allal e Claudio Capanna