ANIJA - LA NAVE - La storia di un esodo


ANIJA - LA NAVE - La storia di un esodo
Una scena dell'esodo in "Anija - La Nave"
La parola esodo deriva dal greco éksodos, composto di éksó "fuori" e hodós "strada". E' la partenza volontaria di una comunità o di un gran numero di persone dal proprio paese per svariati motivi: religiosi, etnici, politici, lavorativi, geografici. Uno dei più grandi esodi della storia moderna è sicuramente quello albanese di inizio anni novanta, ritenuto uno dei più imponenti nella storia del dopoguerra. Una fuga collettiva verso l'Occidente, verso l'Italia, alla ricerca della libertà e del cosidetto "benessere". A ventanni di distanza il regista Roland Sejko, giunto nel nostro paese nel 1991 dall’Albania a bordo di una delle navi del grande esodo, racconta questa fuga "biblica" nel documentario "Anija - La Nave", prodotto dall'Istituto Luce.

Sejko indaga le ragioni della fuga, raccontando come è avvenuta la partenza delle navi e quali sono state le ragioni socio-politiche dell'esodo. Tutto parte da lì, dall'Albania, paese "oppresso" dalla dittatura comunista. Le immagini di repertorio ci portano indietro nel tempo, alle parate militari, ai discorsi di piazza della nomenclatura politica, ma anche ai giochi spensierati dei bambini, che nei racconti dei rifuguati in Italia hanno, oggi, un ricordo di un infanzia spensierata. Sejko va alla ricerca dei volti degli intervistati sui barconi, al molo di Brindisi e di Bari, alla ricerca di quelle facce dei perfetti sconosciuti che le televisioni ci mostravano quotidianamente in quel periodo. Ci sono storie difficili, ma anche favole di integrazione, racconti toccanti, che riportano alla luce un'umanità dimenticata.

In "Anija - La Nave" c'è un sapiente uso dell'immagini d'archivio scelte e ricercate dall'autore, montate sulla base di un racconto forte e narrativamente ineceppibile. Le tante persone ritrovate dal regista sono evidenziate una ad una nelle inquadrature finali, perchè la storia di quest'esodo è anche il presente, è anche speranza per il futuro.

01/06/2013, 19:00

Simone Pinchiorri