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CROWDFUNDING - "Pompeia, un doc su Lina Bo Bardi"


Il documentario ha per oggetto il centro sociale Sesc Pompeia di Sao Paulo


CROWDFUNDING -
"Pompeia" è un film documentario sull'architetto italo-brasiliano Lina Bo Bardi, nata a Roma nel 1914, della quale ricorre nel 2014 il centenario della nascita, una delle prime donne architetto.

"Dopo il mio precedente documentario "Lettera22" sulla figura di Adriano Olivetti, vincitore del XXIX Asolo Art Film Festival e selezionato al Rotterdam Architecture Festival, mi sono attivato per strutturare questo nuovo progetto", racconta il regista Emanuele Piccardo introducendo la campagna di raccolta fondi avviata sul portale Produzioni dal Basso.

Di cosa parlerà Pompeia?
L'obiettivo è raccontare la vita quotidiana della Fabbrica Sesc Pompeia di Sao Paulo, vero spazio polivalente per la gente con spazi per il tempo libero, lo sport, le attività artigianali, le mostre, l'auditorium per rappresentazioni teatrali e concerti. Insomma un luogo frequentato da tutti i ceti sociali di Sao Paulo, progettato nel 1977 dall'architetto italiano, naturalizzato brasiliano, Lina Bo Bardi, una delle prime donne a laurearsi in architettura in Italia.
Nel 2014 ricorrono i cento anni dalla nascita, di qui la necessità di renderle omaggio attraverso il documentario: Pompeia è un luogo paradigmatico dell'architettura di Lina Bo Bardi.
Non sarà un classico documentario di architettura in stile Arte, l'idea è quella di raccontare la vita quotidiana del centro sociale Pompeia, realmente socialista e democratico, per far comprendere quanto l'architettura, se pensata e progettata bene, possa rendere migliore la vita.
Bisogna pensare che il centro sociale per i cittadini di Sao Paulo rappresenta "IL LUOGO", noi diremmo lo spazio pubblico o bene comune.

Come mai avete pensato al crowdfunding?
Abbiamo puntato sul crowdfunding perché ci sembrava giusto condividere con le persone questa esperienza e per una scarsa considerazione nei confronti dei produttori di documentari: tutti i miei precedenti lavori sono stati finanziati sempre da istituzioni come Ordini degli Architetti o sponsor privati.
Questo rappresenta un problema per chi vuol dedicarsi al documentario con professionalità, soprattutto se non si è inseriti nei giri giusti.

A cosa serviranno i soldi raccolti?
Il sostegno riguarda la sola produzione (viaggio, riprese, registrazione del suono in presa diretta) del documentario, è esclusa la post-produzione.

Quali "ricompense" fornite ai produttori?
Chi parteciperà al progetto riceverà in cambio una copia della rivista di architettura archphoto2.0 dedicata a Lina Bo Bardi con allegato il dvd del documentario; inoltre il nome dei sostenitori sarà citato nei titoli di coda.
Il documentario vedrà una prima presentazione il 5 dicembre 2014 a Roma presso la Facoltà di Architettura della Sapienza, in occasione del convegno internazionale che celebra il compleanno di Lina.

Come avete scelto il portale a cui rivolgervi?
La scelta è ricaduta su questo sito perché ci è stato segnalato come il migliore in Italia.

Come state promuovendo la campagna?
Essendo noi un'associazione culturale che si chiama plug_in, che edita libri e la rivista digitale di architettura e arti visive archphoto.it, abbiamo fatto spamming sia con i nostri iscritti alla newsletter sia nei canali social ovvero Facebook e Twitter.
Risposte ce ne sono state, ma siamo all'inizio: non so però se riusciremo a raggiungere l'obiettivo, la speranza c'è ma siamo realisti.

20/05/2013, 10:20

Carlo Griseri